Cronaca

Duplice omicidio Iannazzo e Vescio a Decollatura, vent’anni di carcere per i due imputati

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La Corte di assise e appello di Catanzaro chiamata a pronunciarsi nuovamente dopo l’annullamento con rinvio della Cassazione ha rideterminato la pena per i due killer

Vent’ anni di reclusione ciascuno per Domenico e Giovanni Mezzatesta, padre e figlio, di 60 e 41 anni accusati del duplice omicidio di Francesco Iannazzo e Giovanni Vescio, uccisi a colpi di arma da fuoco all’interno di un bar di Decollatura,  il 19 gennaio del 2013. Lo ha deciso la Corte di assise appello di Catanzaro, chiamata a pronunciarsi per la seconda volta sul duplice delitto,  dopo che la Corte di Cassazione aveva annullato con rinvio la sentenza all’ergastolo pronunciata dai giudici di secondo grado. Giudici che avevano confermato per entrambi l’ergastolo a vita sentenziato dal giudice dell’udienza preliminare di Lamezia Terme, Carlo Fontanazza, il 28 febbraio 2014. Sconto di pena, quindi per i due imputati. La Corte di assise di appello del capoluogo di Regione ha accolto le tesi difensive dei legali Francesco Lojacono, Nicola Cantafora e Antonio Gigliotti, che hanno sostenuto l’insussistenza della premeditazione.

Inchiodati dalle telecamere. Iannazzo e Vescio, secondo quanto  ricostruito dagli inquirenti, che si avvalsero anche del filmato registrato dalle telecamere dell’impianto di videosorveglianza dove venne compiuto il duplice delitto, furono trucidati mentre si trovavano all’interno di un bar di Decollatura, a pochi passi dalla piazza centrale del paese, raggiunti da almeno sette colpi di pistola sparati da assassini a volto scoperto che agirono davanti a testimoni. La posizione di Giovanni e Domenico Mezzatesta finì subito all’attenzione degli investigatori: la loro presenza sul luogo era stata accertata sia da alcune deposizioni raccolte dai carabinieri della Compagnia di Soveria Mannelli e dalle  immagini delle telecamere sequestrate dai militari e visionate nell’immediatezza dei fatti. Immagini che avevano immortalato i due uomini  entrare e fare fuoco sulle loro vittime sotto gli occhi del barista. Uno dei due assassini, dopo avere fatto fuoco, aveva anche preso a calci la sua vittima.  Solo il 14 ottobre seguente, però, il vigile urbano in pensione Domenico Mezzatesta, latitante fino a quel giorno, decise di consegnarsi ai carabinieri accompagnato dal suo legale, l’avvocato Francesco Pagliuso, e fu condotto nel carcere di Siano-Catanzaro. Di recente era rimbalzata alle cronache questo duplice delittoin seguito all’omicidio di gregorio Mezzatesta, 53 anni, fratello di Domenico, dipendente delle Ferrovie della Caalbria, assassinato a Catanzaro il 24 giugno scorso davanti al luogo di lavoro, con 5 colpi di arma da fuoco. Per questo ulteriore fatto, dopo circa un mese è stato arrestato il 32enne Marco Gallo, residente a Falerna, individuato dagli inquirenti come il presunto killer del delitto.

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