Pochi dubbi sulla matrice mafiosa dell’attentato. Non è escluso che il fascicolo possa passare già nelle prossime ore all’attenzione della Dda di Catanzaro
di MIMMO FAMULARO
Due omicidi e tre tentati omicidi in poco più di sei mesi. Continua a scorrere sangue nelle Preserre vibonesi. La bomba esplosa sotto l’auto di Nicola Ciconte è solo l’ultimo di una serie di episodi che hanno insanguinato una zona particolarmente calda della provincia di Vibo Valentia dove da anni si combatte una guerra di mafia che vede contrapposti i Loielo da una parte e gli Emanuele dall’altra. Gli uni contrapposti agli altri per il controllo di uno dei territori più poveri d’Italia in una faida che si combatte dal lontano 2002 e che ha già lasciato sul campo decine di vittime e diversi feriti.
Le indagini. Nessun dubbio che si sia trattato di un vero e proprio attentato. Piuttosto i carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno guidati dal tenente Marco Di Caprio, che stanno lavorando con l’ausilio dei colleghi del Nucleo investigativo diretto dal maresciallo Staglianò e dei militari della Stazione di Soriano comandati dal maresciallo Sciacca, stanno cercando di capire chi e quando ha collocato il sofisticato ordigno sotto l’auto di Ciconte. Per quasi tutta la giornata gli specialisti della Scientifica e gli artificieri provenienti da Catanzaro hanno lavorato ai rilievi. Di quanto accaduto è stata informata la Dda di Catanzaro e non è escluso che già nelle prossime ore il fascicolo venga trasferito ai magistrati antimafia. Pochi dubbi infatti sulla matrice mafiosa dell’attentato che richiama alla memoria quanto già successo nel luglio scorso e prima ancora a giugno.
Il vertice. In seguito all’escalation di attentati ed atti intimidatori verificatisi in questi ultimi giorni in provincia di Vibo Valentia, il prefetto Guido Longo ha convocato in serata una riunione tecnica straordinaria di coordinamento alla quale hanno partecipato i vertici delle forze di polizia. Nel corso dell’incontro si è proceduto all’esame della situazione dell’ordine e sicurezza pubblica ai fini di una mirata applicazione di adeguate misure di vigilanza dei territori interessati dai recenti fenomeni criminali.
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