Cronaca

Bomba esplode sotto un’auto nel Vibonese, gravemente ferito un giovane di 28 anni

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E’ stato trasportato in condizioni critiche all’ospedale Pugliese di Catanzaro dove è giunto in elisoccorso. Rischia di perdere una gamba

Una bomba, esplosa sotto un’auto, ha causato il ferimento di un ragazzo nel cuore delle Preserre vibonesi. Si tratta di Nicola Ciconte, 28 anni di Sorianello, già noto alle forze dell’ordine. Nell’esplosione, avvenuta in località Savini di Soriannello,  il giovane ha riportato la lacerazione del polpaccio destro e ora rischia l’amputazione della gamba. Vista la gravità delle ferite è stato trasportato in ospedale a Catanzaro con l’ausilio dell’elisoccorso giunto sul posto dopo essere stato allertato dal 118 di Vibo.

Savini Gerocarne Sorianello bomba sotto autoL’attentato. L’auto è un’opel Astra e, a quanto pare, l’ordigno è esploso poco dopo le 11 di questa mattina mentre Ciconte stava aprendo il mezzo parcheggiato in via Nazionale, proprio sotto la sua abitazione (foto). Sul posto sono giunti i carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno che hanno avviato le indagini sotto il coordinamento del tenente Marco Di Caprio. Si è trattato di un vero e proprio attentato che gli inquirenti tendono ad inquadrare nell’ambito della faida tra i Loielo e gli Emanuele che da anni sta insanguinando l’area delle Preserre vibonesi.

La faida. Nicola Ciconte ha precedenti per droga. Un paio di anni fa era stato infatti arrestato perché sorpreso dai carabinieri mentre stava irrigando una piantagione di canapa indiana e per questo era stato anche condannato dal Tribunale di Vibo. Gli investigatori tendono a ricondurre la sua figura alla famiglia dei defunti Vincenzo e Giuseppe Loielo, uccisi in un agguato nel 2002. Ciconte sarebbe vicino anche a Giovanni Alessandro Nesci, il 27enne di Sorianello, sfuggito per ben due volte ad un agguato. L’ultimo nello scorso mese di luglio quando rimase ferito insieme al fratello di appena dodici anni nel centro storico di Sorianello. A quasi due mesi dal duplice ferimento dei fratelli Nesci, una bomba ricorda che in quest’area geografica della provincia di Vibo Valentia non c’è tregua che tenga.

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