Dove è stato assassinato il sedicenne? Che fine ha fatto la pistola? Il presunto killer ha agito da solo o con l'aiuto di complici? Troppe domande ancora senza risposta
di MIMMO FAMULARO
Un omicidio, due inchieste che procedono su un binario parallelo. Da una parte c'è la Procura dei minori di Catanzaro e la posizione di Alex, il quindicenne presunto assassino che lunedì sera avrebbe premuto il grilletto uccidendo l'amico e quasi coetaneo Francesco Prestia Lamberti. Dall'altra ci sono la Procura della Repubblica di Vibo Valentia e gli eventuali complici. Si sta infatti valutando il coinvolgimento di altre persone nell'agghiacciante delitto che ha sconvolto Mileto. Si cerca, in particolare, di inquadrare il ruolo che in questa vicenda avrebbe avuto un diciannovenne di Paravati, V. E., presentatosi in caserma martedì sera per rendere dichiarazioni spontanee ai carabinieri ai quali ha spiegato di aver accompagnato con la sua Fiat Punto uno dei due ragazzi sul luogo dove si sarebbe consumata la tragedia per un incontro "chiarificatore" non andato evidentemente a buon fine. Nei suoi confronti, per il momento, non sono stati adottati provvedimenti e il giovane è tornato a casa. L'unico indagato resta A. P., accusato di omicidio e, attualmente, in stato di fermo in una struttura protetta dove è in attesa dell'udienza di convalida da parte del giudice.
Il mistero della pistola. Alex avrebbe sparato e ucciso l'amico con una pistola di piccolo calibro, una 6.35, che sarebbe stata sottratta ai familiari e, a quanto pare, al nonno che la deteneva regolarmente. L'arma del delitto però non è stato ancora trovata dai carabinieri e, misteriosamente, il quindicenne, presentatosi spontaneamente in caserma per confessare l'omicidio, non l'avrebbe neanche consegnata ai carabinieri. Dove è finita quindi la pistola? I militari dell'Arma hanno setacciato palmo a palmo la zona di campagna dove Francesco è stato trovato cadavere ma dell'arma ancora nessuna traccia.
Eventuali complici. Qualcuno ha comunque accompagnato i due ragazzi o anche semplicemente uno di loro in località "Vindacitu". E' stato solo D. E., il dicannovenne di Paravati che - secondo quanto raccontato ai carabinieri - udito gli spari si sarebbe allontanato dal posto? O all'omicidio hanno assistito altre persone? Alex ha agito da solo o con l'aiuto di altri complici? Altri interrogativi che alimentano il mistero su una vicenda ancora con tanti, troppi, punti oscuri.
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