Economia & Società

Artigianato in crisi, in Calabria nessun segnale di ripresa. Ecco i dati nel Vibonese

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E' quanto emerge dall’analisi dell’osservatorio economico delle Camere di commercio di Crotone e Vibo Valentia. Nei primi tre mesi dell’anno, registrata una perdita di 280 imprese

Nel corso dei primi tre mesi dell’anno, il saldo tra iscrizioni e cessazioni di imprese artigiane nella Regione Calabria ha registrato una perdita di 280 imprese. A determinarlo hanno concorso 518 iscrizioni di nuove imprese (20 in meno rispetto alla stessa rilevazione del 2016) surclassate da 798 cessazioni di imprese esistenti. È quanto emerge dall’analisi dell’osservatorio economico delle Camere di commercio di Crotone e Vibo Valentia gestito dalla sede di Crotone.


L'andamento. Per le iscrizioni, comunica il responsabile dello studio Donatella Romeo, si tratta di un dato peggiorativo rispetto alla stessa rilevazione del 2016, che fa comunque registrare un tasso di natalità dell’1,55%, purtroppo ampiamente vanificato da un tasso di mortalità del 2,38%. L’andamento rispecchia la debolezza complessiva del sistema artigiano regionale, infatti, guardando alle forme giuridiche, in termini assoluti la diminuzione del saldo è da ascrivere proprio alle ditte individuali che presentano una perdita di 253 imprese, facendo registrare un tasso di crescita negativo pari allo -0,90% ed alle società di persone (-46 unità, ed un tasso di sviluppo negativo pari a -1,11%). Saldi positivi sono da imputare alle società di capitali con un tasso di crescita pari all’ 1,57%.

I settori. I presidenti delle due Camere di Commercio Alfio Pugliese e Michele Lico si dichiarano preoccupati poiché nessuna delle province calabresi registra un tasso di sviluppo positivo. In particolare il saldo negativo regionale è influenzato soprattutto dagli andamenti delle imprese artigiane del Crotonese (-1,81%), del Catanzarese (-0,99%) e del Cosentino (-0,95%); a seguire, la provincia di Vibo Valentia (-0,47%) e la provincia di Reggio Calabria (-0,39%). I settori maggiormente esposti sono quello edile (-128 aziende); a seguire le Imprese del manifatturiero (-73 unità); le Attività dei servizi di alloggio e ristorazione e le Altre attività di servizi (-26 imprese); le Attività Commerciali (-15 imprese); Attività professionali, scientifiche e tecniche (-8 imprese); Trasporto e magazzinaggio, Agricoltura, silvicoltura e pesca, Servizi di informazione e comunicazione (-6 unità). Tra i saldi positivi Noleggio, agenzie di viaggio e serivizi (+15 imprese); Fornitura acqua e reti fognarie (+3 unità) e Altre attività di servizi (+2 imprese). Sostanzialmente stabili i restanti comparti. L’osservazione economica delle imprese e dei territori è uno dei punti di forza del sistema camerale che l’ente pitagorico e quello vibonese portano avanti da oltre 20 anni.