Perno dell'organizzazione, secondo gli inquirenti, era un albanese di 44 anni. Una donna sottoposta ai domiciliari ed altre due persone a misure interdittive
Un'organizzazione capace di gestire il traffico e lo spaccio di droga a Crotone, Isola Capo Rizzuto ed anche nella limitrofa provincia catanzarese. Dopo cinque mesi di indagini, pedinamenti, intercettazioni, gli investigatori della Squadra mobile crotonese hanno chiuso il cerchio e fatto scattare il blitz che questa mattina ha portato all'arresto di 17 persone.
Le ipotesi accusatorie. Perno dell'organizzazione, secondo gli inquirenti, era un albanese di 44 anni, Betim Xeka, residente a Isola Capo Rizzuto (Kr). L'albanese si riforniva di ingenti quantitativi di eroina da un 46enne di Isola Capo Rizzuto, Santo Vittimberga, mentre utilizzava un complice per effettuare le consegne anche portandola di persona a coloro che erano impossibilitati a farlo magari perchè sottoposti agli arresti domiciliari come nel caso di Giovanni Martino, 49enne di Crotone.
Sequestri e perquisizioni. Nel corso delle indagini gli agenti della squadra mobile hanno sequestrato tre chilogrammi di eroina e un etto di marijuana. Ma soprattutto, nel corso di un pedinamento, hanno rinvenuto nelle campagne di Isola Capo Rizzuto un mitragliatore kalashnikov di fabbricazione serba con relativo caricatore munito di 21 cartucce calibro 7,62x39. L'arma era stata precedentemente occultata dall'albanese Xeka. Il quale, secondo gli investigatori della Mobile, sarebbe anche l'autore dell'incendio di un'autovettura in uso ad uno degli indagati colpevole di non aver pagato una partita di stupefacente.