Cronaca

Strage sulla A3, cinque giovani vite spezzate. La Procura di Vibo chiede 13 rinvii a giudizio

Nel mirino del pm Benedetta Callea, funzionari dell'Anas, imprenditori ed il camionista che travolse l'auto su cui viaggiavano le giovani vittime di Gioia Tauro


Devono rispondere della morte di cinque giovani avvenuta non lontano dallo svincolo A3 di Mileto, nel Vibonese, vari funzionari dell'Anas, imprenditori ed anche un camionista. Sono dieci le pagine del provvedimento vergato dal pm della Procura della Repubblica di Vibo Valentia Benedetta Callea con cui lo scorso 6 marzo quest'ultima ha richiesto il rinvio a giudizio delle persone coinvolte nella carneficina costata la vita a quattro giovani all'alba dell'1 marzo 2016 e per l'incidente mortale del 23 novembre 2015 nel quale si era registrata un'altra vittima. L'udienza preliminare è stata fissata dal Gup Gabriella Lupoli per il prossimo 11 Luglio. A morire nella doppia drammatica sequenza, furono Domenico Napoli, 19enne di Cinquefrondi, prima, e Fortunato Calderazzo (22 anni), Marzio Canerossi (22 anni), Giuseppe Speranza (24 anni) e Francesco Carrozza (22 anni) tutti di Gioia Tauro, poi.


Gli indagati. Il rinvio a giudizio è stato richiesto per Fulvio De Paolis (85 anni, di Perugia), Arnaldo Tessieri (83 anni, di Fiesole) e Bernardino Cipolloni (87 anni, di Roma), dirigenti Anas; Giovanni Fiordaliso (classe ’78, di Reggio Calabria), dirigente Anas e direttore del centro manutenzione; Consolato Cutrupi (46 anni, di Reggio Calabria), dirigente Anas e Responsabile unico del procedimento; Mohammad Ali Sangelaji (78 anni, di Roma) legale rappresentante pro tempore della Società Italiana per condotte d'acqua Spa, impresa esecutrice dei lavori di ammodernamento; Sergio Lagrotteria (50 anni, Catanzaro) direttore dei lavori per conto di Condotte d'acqua Spa; Giovanni Fiordaliso (classe ’70, di Reggio Calabria), dirigente Anas e direttore dei lavori del lotto di ammodernamento in questione compreso tra lo svincolo di Serre e quello di Mileto. Medesima richiesta anche per i progettisti del tunnel Franco Forni (62 anni, di Napoli), Salvatore Scoppetta (62 anni, di Roma) Antonio Grimaldi (72 anni, di Roma) e Salvatore Esposito (57 anni, di Roma). Questi ultimi non avrebbero predisposto "gli adeguati sistemi e dispositivi di ritenuta idonei a contenere i veicoli che fuoriuscivano dalla sede stradale e di protezione dello spigolo/montante destro del portale rettangolare dell'imbocco della stessa, da intendersi quale ostacolo fisso laterale pericoloso".  Nel calderone dell'inchiesta, tra gli indagati, figura pure Antonio Capomolla, l'autista del tir che travolse la macchina con a bordo i quattro giovani di Gioia Tauro.

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