Significative in tal senso le parole del boss defunto Pantaleone Mancuso secondo cui la ‘ndrangheta ancora esiste ma il livello che conta è quello della massoneria
Il rapporto tra cosche della ndrangheta e logge massoniche più o meno deviate resta uno dei principali refrain degli ultimi anni. Ma da qualche tempo la Commissione parlamentare antimafia ha cominciato a fare sul serio. Il resoconto dell’ultima seduta, quella antecedente alla pausa natalizia, non ha bisogno di molte interpretazioni. L’organismo presieduto da Rosy Bindi ha stabilito di ampliare ulteriormente gli approfondimenti sia nei confronti delle istituzioni e degli organi giudiziari e investigativi competenti sul tema, che di altre obbedienze massoniche al di là del Grande Oriente d’Italia”.
Il magistrato. Sul tema si è speso nelle passate settimane anche i il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho, ascoltato in Commissione Antimafia. Nel verbale di quella seduta, spiccano le affermazioni della presidente Rosy Bindi: “Con quest’audizione – ha detto la presidente – avviamo un nuovo filone d’inchiesta dedicato alle massonerie e al rischio di infiltrazioni di esponenti della criminalità organizzata all’interno di logge massoniche ufficiali e non, alla luce di quanto concordato nelle scorse riunioni dell’ufficio di Presidenza, dopo l’audizione del Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia”.
La rete. Su questo terreno, la Procura della Repubblica di Reggio Calabria si è cimentata ormai da tempo. “Quella che tentiamo di focalizzare – ha detto il procuratore – è l’esistenza di una rete che anche in passato abbia legato l’area grigia fatta da avvocati, professionisti appartenenti alle istituzioni ma anche appartenenti alle forze dell’ordine, ai servizi segreti, magistrati”. Un’associazione senza particolari forme di rituali ma capace di creare “canali” attraverso i quali persone un tempo accreditatesi negativamente finiscono per recuperare i loro spazi e riemergere quasi cancellando il passato”, spendendosi “anche sul terreno della vita quotidiana della città e sulle scelte che questa deve compiere”.
Gli invisibili. Sono uomini, dunque, capaci di operare ad altissimi livelli che hanno rapporti con la politica e con le amministrazioni locali. La Dda di Catanzaro, ad esempio, ha intercettato Pantaleone Mancuso, a capo dell’omonima cosca di Limbadi, mentre asserisce “che la ‘ndrangheta ancora esioste ma il livello che conta è la massoneria”.