Cultura & Spettacolo

L’urlo mundial di Marco Tardelli raccontato al “Tropea Leggere&Scrivere”

Marco Tardelli, calciatore e protagonista dello sport italiano, ha presentato oggi pomeriggio a Palazzo Gagliardi di Vibo Valentia il libro “Tutto o niente. La mia storia” (Mondadori, 2016). Tardelli – ospite della quarta giornata del V Tropea Festival Leggere&Scrivere, la kermesse letteraria diretta da Gilberto Floriani e Maria Teresa Marzano – nella biografia edita da Mondadori racconta alla figlia Sara la sua storia, contraddistinta dalla passione per il calcio.

Urlo mundial. Vincitore della Coppa del Mondo del 1982 con la nazionale italiana, Tardelli rimane nel cuore di tutti gli italiani per “l’urlo del Bernabeu”, la celebre esultanza dopo il gol in finale nel mondiale di Spagna ’82. «La più grande gioia della mia carriera – ammette il calciatore durante l’incontro a Vibo –, giocare una finale della Coppa del Mondo e fare gol». O tutto o niente, «non sono per i compromessi», aggiunge Tardelli. L’ex calciatore di Juventus e Inter – conversando con il giornalista di Tuttosport Andrea Pavan – non risparmia le critiche al nuovo corso del calcio italiano: «Penso che oggi sia un calcio senz’anima, basato sugli sponsor e sui soldi. Infatti – continua Tardelli – in Italia non ci sono risultati importanti a livello europeo. Proprietà cinesi, russe, thailandesi. Non fanno parte del mio pensiero calcistico».

Il grande amico. Il calciatore toscano parla poi del rapporto con Gaetano Scirea, grande amico e compagno di squadra nella Juventus e nella nazionale azzurra. «Era speciale, non l’ho mai visto arrabbiato ed era rispettoso di ogni tifoseria». Un racconto di un calcio che forse non c’è più. In conclusione Tardelli rivolge un consiglio ai tanti giovani presenti in sala: «Leggete il libro, può essere utile ad un ragazzo che vuole emergere nello sport. Ma, giovani, bisogna anche studiare».

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