Natuzza, la Madonna e quel 26 luglio del 1938, il giorno della “morte apparente”

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Sarà celebrata  martedì 26 luglio a Paravati la “Giornata della Promessa” per ricordare il giorno in cui la Madonna predisse alla mistica la “morte apparente”

Sarà celebrata a Paravati martedì 26 luglio “La giornata della Promessa” per ricordare il giorno in cui la Madonna disse all’allora giovanissima Natuzza Evolo, destinata a diventare negli anni a venire una delle mistiche più importanti del nostro tempo, che “il 26 luglio avrebbe fatto la morte apparente”.

Natuzza EvoloCorreva l’anno 1938 e la storia della ragazza di appena 14 anni di Paravati, contadina e analfabeta che parlava con i defunti e con gli angeli, conosciuta anche per la sua bontà verso gli altri, era già diventata di dominio pubblico. A Mileto e nei centri vicini in quel periodo non si parlava d’altro. Ma anche altrove la notizia si era ben presto divulgata, tant’è che qualche giornale aveva già incominciato ad occuparsi del caso. “La giovane donna in quel momento – come riporta Vincenzo Varone nel libro Sotto il Cielo di Paravati non comprese il significato dalla parola “apparente” e disse a chi le stava vicino e, in particolare alla signora Alba Colloca, che sarebbe morta e che, finalmente, avrebbe raggiunto il suo Gesù”. E’ l’inizio, come ha scritto Roberto Italo Zanini nel volume Natuzza Evolo Come Bibbia per i semplici, “il racconto del momento essenziale della missione spirituale di Natuzza , quello che lei molti anni dopo definirà il giorno più bello della mia vita” .

natuzza8Confiderà riguardo a quelle ore straordinarie Natuzza Evolo negli anni a venire alle persone a lei più vicine ai suoi padri spirituali: “Chi piangeva di qua, chi piangeva di là. Io non piangevo, ero contenta. Fu così che mi addormentai in un sonno profondo. Era di sera, era tra lume e lustro, ma per me non era tra lume e lustro,perché mi trovai in un posto bellissimo, che era come una cupola, ma largo, largo, largo e rotondo come una piazza”.
“Quel sonno – come riportano i biografi della mistica, durerà sette interminabili ore”. Fortunata Evolo in quello spazio di tempo, che le persone del posto più anziane ancora ricordano come se fosse oggi, era attorniata da numerosi medici che stavano lì ad aspettare la sua morte. Fuori, richiamati dal clamore della vicenda, seguivano le varie fasi, tenuti a distanza, gli inviati di alcuni importanti quotidiani nazionali, tra cui quello del “Giornale d’Italia”. Racconterà poi al suo risveglio Natuzza che si era trovata in Paradiso al cospetto di Gesù che le chiese di “portare a lui le anime, di amare e compatire, di amare e soffrire”.

Natuzza Evolo

Disse anche che “ c’era una luce meravigliosa che faceva mille colori, bellissima” e che “ Gesù predicava e e tutti gli altri rispondevano meno di me, che non sapevo cosa rispondere, ma pregavano tutti”. Riferì altresì che “c’era tanta gente , quattro, cinque file di centinaia di persone, piccoli e grandi sollevati da terra e a cerchio” e che erano presenti “tante anime di defunti con il viso per terra e in ginocchio che pregavano e altri in una grande luce”.

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