Cronaca

Controlli a tappeto della Guardia costiera: sequestrato oltre un quintale di novellame

guardia-costiera-vibo.jpg

Avrebbe potuto fruttare nel fiorente mercato circa 3.000 euro. Il pesce è stato donato in beneficenza ad alcuni istituti caritatevoli locali

Oltre un quintale e mezzo di novellame di sarda, comunemente chiamato “bianchetto”, è stato sequestrato dai militari della Capitaneria di porto di Reggio Calabria, durante un’attività di controllo protrattasi per l’intera nottata. I militari hanno intercettato a Villa S. Giovanni, in prossimità degli imbarchi per la Sicilia, un mezzo frigo che trasportava, nascoste fra altri prodotti ittici, 31 cassette in polistirolo all’interno delle quali erano stivati i quantitativi di “bianchetto”, molto probabilmente destinato al mercato siciliano. L’autista è stato identificato e denunciato, mentre l’intero prodotto ittico è stato posto sotto sequestro penale. Il novellame sequestrato avrebbe potuto fruttare nel fiorente mercato circa 3.000 euro.

In beneficienza. Dopo la certificazione del dirigente medico veterinario competente del servizio veterinario dell’ ASP 5, che ne ha attestato l’idoneità al consumo umano e l’autorizzazione del magistrato di turno della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, tutto il pescato sequestrato è stato donato in beneficenza ad alcuni istituti caritatevoli locali per il successivo consumo nelle loro mense.

Multa salata. Durante i controlli, inoltre, è stato elevato un verbale amministrativo di 1500 euro nei confronti del conducente di un Tir che trasportava dieci esemplari di tonno tipo “alalunga” sprovvisti di idonea certificazione di tracciabilità. Successivamente, l’attività di vigilanza pesca e’ proseguita, in collaborazione con i militari del comando compagnia Carabinieri di Villa S. Giovanni, con il sequestro di circa 2000 esemplari di ricci di mare contenuti in 13 sacchi, trasportati all’interno di un’autovettura. Anche in questo caso, nei confronti degli occupanti del mezzo sono stati elevate 2 sanzioni amministrative di 2.000 euro ed il sequestro, mentre il prodotto ittico e le attrezzature utilizzate per la pesca abusiva sono stati sequestrati. I ricci, ancora vivi, sono stati rigettati in mare. (AGI)