Cronaca

La sfuriata di Principe per la concessione: «T’ha occupà i molluschi»

La nomina di Ernesto Lupinacci nel settore Urbanistica e Lavori pubblici creò scompiglio e malumore. Principe sulla soglia della porta sbraitò contro il dirigente: «T’ha consultà prima cu mmia». 

Ernesto Lupinacci, responsabile del settore di “Pianificazione urbanistica, edilizia privata” durante il mandato di Cavalcanti, criticò in una conversazione il modus operandi del suo sostituto Giovanni Ricca e del vice Pasquale Vena che «usavano negare i permessi di costruire ai costruttori che non fossero Raffaele De Rango (amico di Principe), e perciò rei di utilizzare “tutti i vecchi metodi, quelli proprio… le cose peggiori”». Lupinacci conveniva con Cavalcanti «di essere stato scelto perché Principe intendeva sfruttare la sua “faccia pulita per fare le cose sporche” ma non aveva tenuto in conto il fatto che Cavalcanti era un uomo onesto che non intendeva «continuare il metodo dei lavori pubblici che c’era prima».

«Il ragionamento che mi ha fatto Nucci a me, quando ci siamo… me ne sono andato etc., è da accapponare la pelle! No, lui diceva: “e vabbè, ma tanto, ma Vittorio non ha capito che qua purtroppo il sistema era questo… Ma tu veramente – ha detto – volevi gestire l’urbaanistica, tu, volevi fare le cose tue?». E ricordando il tentativo di far pagare gli oneri di urbanizzazione dice: «Cioè quando abbiamo iniziato a far pagare gli oneri di urbanizzazione agli amici loro è successa la fine del mondo! Ti ricordi?». 

Lupinacci ricorda una sfuriata di Sandro Principe su una questione che riguardava il progetto della costruzione di una pompa di benzina sulla statale 107 all’altezza di Piano Monello, presentato dalla Erg che aveva tutte le carte in regola per l’ottenimento dell’autorizzazione. L’ex responsabile racconta che Principe di posizionò «sull’uscio della porta in tono minaccioso e dialettale mi minacciò dicendomi: «Veni ccà tu un t’ha a ddi permetta a lascià concessioni a pomp’i benzina ca ccà ci su regole rendesi e quindi t’ha consultà prima ccu mmia».

A dire di Lupinacci Principe non tollerava che venissero prese decisioni senza la sua autorizzazione. «Io gli risposi in quella circostanza che le uniche regole alle quali io intendevo ottemperare erano quelle di legge e non le sue». (leggi qui quando Principe diceva “qui comando io”)

Quando Cavalcanti manifestò l’intenzione di affidare il settore Urbanistica a Lupinacci, Sandro Principe, secondo il racconto dell’ex dirigente, fece un’altra sfuriata questa volta al circolo del tennis “Zicarelli” di Rende. «Un t’ha permettiri ad accetà sta cosa… tu t’ha fa i cazzi tua… tu un tieni nessun requisito e t’ha occupà i molluschi”.

Il suo modo di fare autoritario aveva fatto guadagnare a Principe il soprannome di “rais” o “Saddam Hussein”, così come si legge nell’ordinanza. Lupinacci racconta di due minacce ricevute dopo la proposta di rivestire l’incarico nel settore Lavori pubblici. La prima vedrebbe coinvolto il fratello di Sandro Principe, Gaetano: «In un’occasione si recò nel mio ufficio ed ebbe a minacciarmi pesantemente dicendomi che mi dovevo fare i “cazzi” miei e che altrimenti sarebbe intervenuto contro di me con la sua “squadra” redarguendomi in merito al fatto che mi sarei dovuto astenere dall’interessarmi delle questioni inerenti le problematiche del Tennis Club di Rende». Il 22 maggio del 2013 «verso le tre del pomeriggio sono stato affiancato in via Londra, A Rende, da una Bmw di colore oro metallizzato a bordo della quale viaggiavano due persone uno dei quali, che portava gli occhiali scuri, sporgendosi dal finestrino mi minacciò dicendomi testualmente:«Tu nn hai iri sennò ti cacciamo nui e fai na brutta fine!». (cosenza@zoom24.it)

 

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