Vite e smarrite e ritrovate grazie al contatto con la mistica di Paravati, capace di scrutare nell’animo di uomini e donne come poche persone al mondo
di VINCENZO VARONE
Con l’avvicinarsi delle festività pasquali, la “Villa della Gioia” è un via vai continuo di gente con lo sguardo rivolto al Cristo e alla Madonna come appariva a Natuzza Evolo: “Una ragazza bellissima, di 15, 16 anni, vestita di bianco, con la pelle scura, sollevata da terra e tutta piena di luce” che le diceva: “Io sono la Mamma tua e di tutto il mondo. Io sono il Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime”.
“Flotte” di credenti a Paravati. I pellegrini, che giungono in questi luoghi di fede, scrutano ogni angolo a cominciare dalla grande chiesa (foto a lato) ormai in fase di ultimazione e dalle opere sociali in via di realizzazione e, passo dopo passo, raggiungono la cappella dove la mistica riposa. Mamma Natuzza da 6 anni e 4 mesi non è più fisicamente presente nella sua Paravati, ma è come se ci fosse. Il suo spirito in questi luoghi dell’anima si avverte nell’aria, nelle preghiere, nei rosari di uomini e donne in silenzioso raccoglimento dove sembra quasi di sentire il suo messaggio forte e chiaro: “Fate opere di bene. La Madonna dice sempre: siate umili e caritatevoli. La carità senza l’umiltà non ha valore, come lo stesso la carità senza la preghiera. Ci vuole la carità e la preghiera”.
Il vissuto di Natuzza. Fuori dalla “Villa della Gioia” si respira lo stesso clima. Paravati oggi con la Fondazione forma, infatti, un insieme dove ogni angolo – a cominciare dalla via Umberto – parla del vissuto straordinario di Fortunata Evolo: la modestissima abitazione in cui è nata nel quartiere antico del paese, l’umile e “storica” casa di via Nazionale dove ha vissuto gran parte della sua vita insieme al marito Pasquale Nicolace e ai suoi cinque figli Salvatore, Anna Maria, Antonio, Angelina e Franco e dove per anni ha ricevuto centinaia di migliaia di persone provenienti da ogni parte del mondo. E per finire la chiesa della Madonna degli Angeli, al centro del paese, dove per anni, confusa tra la folla dei fedeli, ha pregato per il bene e la pace nel mondo e, in particolare, per gli ultimi della terra e i dimenticati che sono i figli e lei più cari.