Cronaca

‘Ndrangheta: omicidio Patania, imputati verso processo con rito abbreviato

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Gip sospende termini di custodia cautelare per presunti mandanti ed esecutori dell’omicidio del boss di Stefanaconi, impegnato in una faida con il clan dei “Piscopisani”

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Si tornerà in aula l’1 marzo prossimo per decidere quali imputati avranno optato per un processo con rito abbreviato condizionato. Questo l’esito dell’udienza odierna tenuta dinanzi al gip distrettuale, Pietro Carè, in relazione all’omicidio del boss di Stefanaconi, Fortunato Patania, ucciso nel piazzale del suo distributore di benzina, ubicato nella Valle del Mesima (Vv), il 18 settembre del 2011 nell’ambito dello scontro con il clan rivale dei Battaglia-Fiorillo di Piscopio costituenti – secondo gli inquirenti – un unico cartello criminale con il clan dei Tripodi della frazione Portosalvo di Vibo Valentia.

tribunale Catanzaro

Il gip, nell’accogliere la richiesta di differimento dell’udienza chiesta dalle difese degli imputati per valutare la possibilità di accedere ad un processo con rito abbreviato condizionato (rito alternativo che comporta uno sconto di pena pari ad un terzo), ha quindi sospeso per tutti gli imputati i termini di custodia cautelare in carcere. Accusati di essere gli esecutori materiali dell’omicidio del boss Fortunato Patania sono Raffaele Moscato, 27 anni, di Vibo Marina, attuale collaboratore di giustizia e che ha confessato il delitto, e Francesco La Bella, 42 anni, di Piscopio. Gli altri imputati sono: Michele Russo, 27 anni,di Piscopio, accusato di aver prelevato i killer dopo l’omicidio; Rosario Battaglia, 31 anni, Rosario Fiorillo, 26 anni, entrambi di Piscopio, e Salvatore Tripodi, 45 anni, di Portosalvo, tutti indicati dalla Dda quali mandanti dell’omicidio di Fortunato Patania.

Fortunato-Patania

Fortunato-Patania

I summit per decidere l’eliminazione del boss di Stefanaconi.  Il primo summit, alla presenza anche di Francesco Scrugli (poi ucciso il 22 marzo 2012 a Vibo Marina), secondo la ricostruzione accusatoria si sarebbe tenuto il 17 settembre 2011 nella piazza centrale di Piscopio dinanzi ad un bar dei Battaglia. La seconda riunione si sarebbe invece tenuta in un vicolo alle spalle del bar, mentre la terza a casa della nonna di uno dei componenti il clan. Sia Francesco La Bella che Michele Russo erano stati immortalati nelle riprese video grazie ad una telecamera installata dai poliziotti nella piazza di Piscopio.

A dare l’assenso del proprio clan all’eliminazione di Fortunato Patania sarebbe stato anche Salvatore Tripodi che avrebbe partecipato ad un incontro tenuto a Piscopio il 17 settembre 2011. Salvatore Tripodi, resosi irreperibile nel marzo dello scorso anno e catturato a Zambrone il 30 luglio 2015, è stato chiamato in causa dalle dichiarazioni di Raffaele Moscato, il killer pentito del clan dei Piscopisani. Il coinvolgimento di Salvatore Tripodi era in ogni caso gia’ emerso il 6 marzo 2015 nell’operazione antimafia denominata “San Michele” poichè la telecamera installata dai poliziotti nella piazza di Piscopio aveva documentato il giorno prima dell’omicidio di Fortunato Patania un suo incontro con Rosario Battaglia. Il gip non aveva però all’epoca ritenuto sufficienti gli indizi contro Salvatore Tripodi, l’unico dell’omonimo clan ad essere scampato dall’operazione antimafia “Libra” che nel maggio 2013 ha colpito, sull’asse Vibo-Roma-Milano, l’intera cosca capeggiata dai fratelli Nicola, Sante e Antonio Tripodi. Il legame fra i Tripodi ed i Piscopisani emergeva del resto già dal fatto che Salvatore Tripodi ha sposato una componente della “famiglia” Mantino di Vibo Marina, questi ultimi cugini dei Battaglia-Fiorillo di Piscopio. L’omicidio di Fortunato Patania sarebbe stata la “risposta” dei Piscopisani all’omicidio, 48 ore prime, dell’agricoltore 64enne Michele Mario Fiorillo, ucciso nelle campagne della Valle del Mesima. La vittima, incensurata, era parente dei Fiorillo-Battaglia.

Impegnati nel collegio di difesa gli avvocati Salvatore Staiano, Giuseppe Di Renzo, Francesco Muzzopappa, Enzo Trungadi, Rosa Giorno, Domenico Anania, Gregorio Viscomi e Anselmo Torchia. (g.b.)

foto battaglia, moscato, fiorillo

 

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Salvatore Tripodi

LaBella-Russo

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