Cronaca

Golden Jail: 3 condanne e 4 assoluzioni a Bologna. Sei i vibonesi imputati

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Si è concluso in primo grado dinanzi al Tribunale di Bologna il processo per l’intestazione fittizia dei beni dei narcotrafficanti di cocaina vibonesi Vincenzo Barbieri e Francesco Ventrici

di GIUSEPPE BAGLIVO

Tre condanne e quattro assoluzioni a Bologna nel processo nato dall’operazione antimafia denominata “Golden Jail”, scattata il 7 aprile 2011 sull’asse Vibo-Bologna con il sequestro di beni per 10 milioni di euro, riconducibili per l’accusa a Vincenzo Barbieri – ucciso a San Calogero il 13 marzo 2011 – ed a Francesco Ventrici, 43 anni, già condannati per narcotraffico internazionale di cocaina nell’operazione “Decollo”. La prima sezione penale del Tribunale collegiale di Bologna ha condannato per intestazione fittizia di beni al fine di eludere le misure di prevenzione patrimoniali: Massimo Mazzitelli, 44 anni, di San Calogero, a 2 anni di reclusione; Vincente Mari, cittadino svizzero, residente in provincia di Bologna, a 2 anni di reclusione; Annunziato Mercuri, 44 anni, di San Calogero, cognato del narcotrafficante Francesco Ventrici, a 2 anni di reclusione. Per tutti i condannati, il Tribunale ha escluso l’aggravante della metodologia mafiosa o della finalità mafiosa (articolo 7 della legge antimafia).

egge uguale per tutti

Assolti invece: Marika Aiello, 31 anni, di Vibo Valentia, ex compagna di Vincenzo Barbieri; Claudia Bentivoglio, 30 anni, di Vibo Valentia; Michele Marturano, 55 anni, di Rombiolo ma residente a Funo (Bo); Francesco Ventici, 29 anni, di San Calogero, parente dell’omonimo Ventrici ma che l’accusa riteneva collegato a Vincenzo Barbieri. Assoluzioni parziali incassano invece Michele Marturano e Massimo Mazzitelli (difesi dall’avvocato Patrizio Cuppari) in relazione all’intestazione fittizia di un immobile in provincia di Bologna che l’accusa ritiene nella disponibilità di Ventrici.

Per quanto riguarda invece le condanne, in relazione all’immobile di Bentivoglio (Bo) in cui abitava il narcotrafficante di San Calogero, Francesco Ventrici (cl.‘72) – del valore di 720mila euro –, il Tribunale ha ritenuto colpevoli Annunziato Mercuri, a cui formalmente era intestato, ed anche Massimo Mazzitelli e Vicente Mari che avrebbero gestito le trattative per l’acquisto. Sempre Vincente Mari e Massimo Mazzitelli sono stati poi ritenuti colpevoli per l’attribuzione fittizia dell’agenzia della “Futur Program”, costituita “per gestire l’agenzia Gabetti di San Lazzaro di Savena, nel Bolognese, essendone in realtà Ventrici (cl.’72) il socio occulto e il finanziatore”.

tribunale BO

Per quanto attiene invece le assoluzioni di Marika Aiello, Claudia Bentivoglio e Francesco Ventrici (cl. ’86), la Dda contestava il fatto che il 18 giugno 2009 Vincenzo Barbieri e “Marika Aiello, convivente di fatto di Barbieri” avrebbero attribuito <<fittiziamente a Claudia Bentivoglio, che accettava, la titolarità” del bar “Montecarlo” con sede a Bologna, essendone “in realtà Barbieri e la convivente Aiello soci occulti ed gestori diretti>>. Tale bar il 4 aprile 2010, secondo l’accusa, sarebbe poi stato attribuito fittiziamente a Francesco Ventrici (cl. ’86). Il Tribunale su tale contestazione ha assolto gli imputati (per Marika Aiello, difesa dall’avvocato Giovanni Vecchio, la stessa Dda aveva chiesto l’assoluzione) ritenendo evidentemente il solo Vincenzo Barbieri responsabile dell’intestazione fittizia del bar. Per Claudia Bentivoglio, difesa dall’avvocato Francesco Muzzopappa, il pm aveva chiesto la condanna ad un anno e 4 mesi. Stessa pena era stata chiesta pure per Francesco Ventrici.

Nel collegio di difesa, oltre agli avvocati Cuppari, Muzzopappa e Vecchio, figuravano pure Rotundo, Aloi, Cristofari e Bruzzese.

tribunale vibo valentia

Il 18 dicembre riprenderà, invece, il troncone del processo “Golden Jail”  che si sta celebrando per competenza territoriale dinanzi al Tribunale collegiale di Vibo Valentia presieduto dal giudice Monica Lucia Monaco. In tale troncone sono imputati: Marika AielloConcetta Santacroce, 27 anni (avvocato Francesco Muzzopappa); Giuseppe Fortuna, 31 anni (avvocato Muzzopappa); Bruno Cortese, 38 anni (avvocati Giuseppe Di Renzo e Patrizio Cuppari) e Vincenzo D’Amato, 40 anni (difeso dall’avvocato Vincenzo Pugliese), tutti di Vibo Valentia. I primi quattro sono imputati per l’intestazione di una Mercedes ML da 70 mila euro ritenuta a disposizione del broker della cocaina Vincenzo Barbieri, mentre il quinto è imputato per l’intestazione di una Porsche Cayenne da 130 mila euro ritenuta dall’accusa riconducibile a Barbieri.

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