Cronaca

Golden Jail: testi difesa a Vibo nel processo ad “amici” narcos Barbieri

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Testi della difesa nel processo agli imputati accusati di aver fatto da “prestanomi” nell’intestazione fittizia dei beni del broker della cocaina ucciso a San Calogero nel 2011 e che scontava la sorveglianza speciale a Bologna

Alle battute finali il processo nato dall’operazione antimafia denominata “Golden Jail”, scattata ad opera della Dda di Bologna nell’aprile 2011 con il sequestro di beni per 10 milioni di euro, riconducibili per l’accusa a Vincenzo Barbieri – ucciso a San Calogero il 12 marzo 2011 – e già condannato per narcotraffico nell’operazione “Decollo”. Gli imputati, che rispondono di intestazione fittizia di autovetture di lusso e grossa cilindrata, fra Mercedes da 70mila euro e Porsche Cayenne da 130mila euro, al fine di far eludere le misure di prevenzione patrimoniali, dinanzi al Tribunale collegiale di Vibo sono: Marika Aiello, 31 anni, (avvocato Giovanni Vecchio); Concetta Santacroce, 27 anni (avvocato Francesco Muzzopappa); Giuseppe Fortuna, 31 anni (avvocato Muzzopappa); Bruno Cortese, 38 anni (avvocati Giuseppe Di Renzo e Patrizio Cuppari); Vincenzo D’Amato, 40 anni (avvocato Vincenzo Pugliese). Gli imputati, tutti di Vibo Valentia, sono accusati (i primi quattro) di aver fatto da prestanomi al narcotrafficante Barbieri nell’intestazione fittizia di una Merdes Ml, il quinto di un Porsche Cayenne.

Tribunale Vibo-

Tribunale Vibo

Il teste Floriani in aula. L’udienza celebrata pomeriggio dinanzi al Collegio presieduto dal giudice Monica Lucia Monaco (a latere i giudici Vincenza Papagno e Giovanna Taricco) è stata interamente dedicata all’escussione in aula di Giuseppe Floriani, cognato dell’imputata Marika Aiello in quanto sposato con Roberta Aiello, quest’ultima candidata al Consiglio comunale di Vibo Valentia nelle amministrative del maggio scorso nelle liste del Pd, ma non eletta. Rispondendo alle domande dell’avvocato Sandro D’Agostino (in sostituzione dell’avvocato Giovanni Vecchio, difensore di Marika Aiello), il teste Giuseppe Floriani ha spiegato in aula di conoscere l’imputata “sin dal 1989 in quanto sono il cognato ed ho sposato la sorella. Ricordo – ha riferito il teste – che nel 2009 Marika aveva ricevuto in regalo un Mercedes dal suo compagno dell’epoca che era molto più grande di lei. Ci siamo incontrati con me a Vibo e lei mi disse della sorpresa per il regalo e che comunque non sapeva come dirlo ai suoi genitori. Marika era inoltre preoccupata di non poter mantenere un’auto del genere perchè all’epoca era una studentessa universitaria. Voleva restituire l’auto, sulla quale io non l’ho comunque mai vista a bordo”. Il teste Floriani ha poi spiegato in aula che i genitori di Marika Aiello non avrebbero mai saputo nulla del legame con Vincenzo Barbieri, aggiungendo che nel 2009-2010 (l’operazione Golden Jail è poi scattata ad aprile 2011) la cognata “era giovane” e di ricordare che la macchina in questione era un “Mercedes classe M”.

L’esame dell’avvocato Francesco Muzzopappa. E’ toccato quindi al legale dell’imputata Concetta Santacroce rivolgere ulteriori domande al teste Giuseppe Floriani. “Sa se questa Mercedes – ha chiesto l’avvocato – è stata poi intestata ad altra persona? Marika Aiello le disse qualcosa al riguardo? E lei non chiese mai che fine avesse poi fatto tale auto”? Il teste Floriani ha così risposto: “No, non abbiamo più parlato con Marika della Mercedes. Non conosco Concetta Santacroce ed ho letto il suo nome solo sui giornali. Non so se questa Santacroce è poi entrata in possesso dell’auto”. Secondo gli accertamenti compiuti dalla Squadra Mobile di Bologna, l’auto regalata alla Aiello è stata poi intestata a Concetta Santacroce ed in seguito a Bruno Cortese. Concetta Santacroce e l’allora fidanzato Giuseppe Fortuna (altro imputato del processo), unitamente a Claudia Bentivoglio (altra ragazza di Vibo imputata a Bologna nell’ambito della medesima operazione), secondo la polizia bolognese avrebbero dimorato in un appartamento di Bologna a spese del broker della cocaina Vincenzo Barbieri ed in cambio avrebbero fatto da prestanomi nell’intestazione fittizia dei beni riconducibili al narcotrafficante.

Prossima udienza il 9 dicembre per l’esame in aula degli imputati (se non si presenteranno verranno acquisite le loro dichiarazioni rilasciate in fase di indagini preliminari) e per l’esame di Antonio Franzè, 36 anni, di Vibo Valentia, detto “Platinì”, attualmente detenuto in quanto condannato in primo e secondo grado a 15 anni di reclusione per associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico internazionale, in concorso con Vincenzo Barbieri, nell’ambito del processo nato dall’operazione “Meta 2010” della Dda di Roma. Secondo il pentito Raffaele Moscato sarebbe stato Antonio Franzè a raccontargli in carcere alcune confidenze relative a Marika Aiello (LEGGI QUI)

Tribunale Bologna

Tribunale Bologna

IL PROCESSO “Golden Jail” a BOLOGNA. Parallelamente al processo vibonese, altro troncone processuale è agli “sgoccioli” dinanzi al Tribunale di Bologna. In questo caso il pm ha concluso la requisitoria e la sentenza è attesa per l’11 dicembre prossimo. Per Marika Aiello, in relazione all’intestazione fittizia del bar “Montecarlo” con sede a Bologna, la pubblica accusa ha chiesto l’assoluzione sostenendo che “in capo ad Aiello vi era piena consapevolezza della condizione personale di Barbieri e della preposizione fittizia alla gestione di tale impresa commerciale in capo alla Bentivoglio ed a Ventrici Francesco cl.’86”, ma della gestione del bar Marika Aiello si sarebbe occupata solo marginalmente (pedane e gazebo da montare, telecamere da sistemare – ha spiegato il pm in aula – verifica degli orari di lavoro nel bar della Bentivoglio e di Ventici) non tali da integrare, secondo il pubblico ministero, il concorso nel reato di intestazione fittizia del bar con “un’effettiva ingerenza di Aiello Marika nell’amministrazione di tale impresa commerciale”.

Per Claudia Bentivoglio, 30 anni, di Vibo, il pm ha invece chiesto la condanna ad 1 anno e e 4 mesi, così come per Francesco Ventrici, 29 anni, di San Calogero. Le altre richieste di condanna interessano Massimo Mazzitelli, 44 anni, di Tropea, domiciliato a San Pietro in Casale (Bo) per il quale il pm ha avanzato 2 anni ed 8 mesi per la presunta intestazione fittizia nel Bolognese di beni riconducibili per l’accusa a Francesco Ventrici, 43 anni, di San Calogero, l’altro broker della cocaina socio di Vincenzo Barbieri e già condannato in “Golden Jail” (rito abbreviato) e nell’operazione “Decollo”.  Condanne ad 1 anno e 4 mesi sono poi state chieste per Vincente Mari, 48 anni, cittadino svizzero residente a Bologna, e Annunziato Mercuri, 44 anni, di San Calogero, quest’ultimo cognato del narcotrafficante Francesco Ventrici. Richiesta di assoluzione, infine, per Michele Marturano, 55 anni, di Rombiolo (Vv) ma residente a Funo (Bo), difeso dall’avvocato Patrizio Cuppari. Unitamente a tale ultimo difensore hanno discusso a Bologna anche gli avvocati Muzzopappa, Vecchio, Aloi, Cristofari e Bruzzese.

g.b.

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