Cronaca

Ex zuccherificio Lamezia, il colosso che resta lì tra violenze e presunte polveri

A cinquant’anni dalla chiusura della struttura che continua a far parlare di sè per il degrado in cui versa è questo il caso dell’ex Zuccherificio di Lamezia Terme

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di FEDERICA TOMASELLO

Un colosso che occupa svariate centinaia di metri quadrati di suolo proprio di fianco alla stazione centrale di Lamezia Terme. La costruzione fatiscente in cui un tempo si produceva lo zucchero che addolciva le bevande degli abitanti e che, negli anni, è divenuto teatro di macabre scoperte e di ingiustificata violenza, è  quello che tutt’oggi i lametini chiamano “Zuccherificio”. Una struttura decadente che si estende per ettari di terreno “abitati” da vecchie cisterne arrugginite. Un’industria che ha prodotto zucchero sino agli anni ‘70 quando le porte sono state chiuse; le stesse porte che, a distanza di circa cinquant’anni, sono ancora lì abbandonate a se stesse in un lento sgretolarsi e deteriorarsi.




Il sospetto delle polveri. A destare particolare preoccupazione sarebbe la probabile presenza di svariate lamine di amianto, con cui un tempo si realizzavano i tetti, che secondo la popolazione con gli anni si sarebbero sgretolate producendo polveri sottili che verrebbero respirate dall’intera popolazione e, in particolare , dalle famiglie che vivono nei pressi della struttura che, come raccontato dalle  stesse , negli anni, sarebbero state  implacabilmente colpite da svariate tipologie tumorali. “Mio marito è morto per un tumore al polmone” dichiara un’anziana signora supportata da un’altra che conferma: “il mio anche se n’è andato per lo stesso male”. Coincidenze e casi che si susseguirebbero sino a totalizzare circa 30 decessi “sospetti” emersi dalla voce della cittadinanza.

Morti e violenze. L’ex Zuccherificio desta preoccupazione, però, non solo per le presunte problematiche inerenti alla salute della cittadinanza ma anche per le vicende che lo hanno visto protagonista di svariate notizie di cronaca. Infatti, qualche annno fa, all’interno dell’edificio è stato rinvenuto senza vita un uomo colombiano, tanti sono stati anche gli episodi di rissa nelle vicinanze  o all’interno della struttura, divenuta rifugio dei senzatetto. In ultimo la tentata violenza sessuale di qualche giorno fa sventata dai carabinieri. Tante le problematiche che da anni vengono evidenziate dalla cittadinanza eppure nulla pare modificarsi se non l’ingrigirsi delle pareti della struttura in un lento incupirsi anche delle speranze degli abitanti.

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