Oltre 15 mila pellegrini arriveranno domani mattina Paravati per partecipare al venticinquesimo anniversario dell’arrivo della statua del Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime. Alcune folte comitive che prenderanno alloggio negli alberghi della zona già state notate in serata in paese. Un presenza che è di buona auspicio per il grande evento di domani, tra i più attesi dai fedeli.
Il programma. La giornata di preghiera inizierà alle 9,30 con la solenne processione della statua del Cuore Immacolato di Rifugio delle Anime p er le vie del paese accompagnata da una moltitudine di fedeli, seguirà un momento di preghiere, mentre alle 10,30 avrà luogo la celebrazione eucaristica all’aperto presieduta dal vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea monsignor Luigi Renzo.
La statua della Vergine Maria venne realizzata nei primi anni Novanta per volontà di Fortunata Evolo e sotto sue precise indicazioni dal maestro Conrad Moroder di Ortisei, ovvero nelle sembianze di una “bellissima ragazza di15/16 anni”, vestita di bianco, con la pelle scura, sollevata da terra e tutta piena di luce che si presenta nell’atto di abbracciare e accogliere sorridente e leggermente inclinata in avanti i propri figli. L’arrivo della sacra effige risale al 13 novembre del 1993. Teatro dell’evento fu in quella occasione la piazza di via Nazionale a Paravati dove negli anni Ottanta e Novanta si svolgevano tutte le celebrazioni religiose all’aperto, su iniziativa di un gruppo di volontari che si erano costituiti in Comitato. Una giornata storica mai dimenticata. “In tanti - come viene riportato nel libro di Vincenzo Varone ”Sotto il Cielo di Paravati” - ricordano come fosse oggi quei momenti di gioia sia per Natuzza che per tutti i presenti compreso il vescovo monsignor Domenico Tarcisio Cortese. Così come nessuno ha mai dimenticato tutti quei pellegrini in preghiera incuranti del vento e della pioggia leggera ma incessante caduta quel pomeriggio durante l‘accoglienza dell’immagine della Vergine Maria. Io ricordo, in particolare – si legge nel volume - il viso delicato di una donna sui cinquant’anni, penso di ricordare anche il suo nome, Eugenia, la quale mi disse di scrivere che lei si trovava a Paravati da diversi giorni, che “tutti l’avevano accolta benissimo”; che “una signora di buon cuore le aveva dato vitto e alloggio” e che Natuzza “sapendo del perché era giunta da queste parti l’aveva fatta chiamare per darle conforto”. Eugenia concluse il suo dire dicendomi che “la preghiera aiuta a sopportare il dolore”. Il suo, lo si capiva dai suoi occhi lucidi segnati dalla malinconia, era immenso.
Venticinquesimo anniversario. Da allora ogni anno questa data viene ricordata dai cenacoli di preghiera tanto cari alla mistica che negli ultimi anni della sua vita terrena non si stancava mai di ripetere. “Sono contenta dei Cenacoli perché molte famiglie,che erano lontane da Dio e senza pace, si sono avvicinate a Lui e sono tornate delle famiglie serene”. Ed ancora: “Fate cenacoli di preghiera!Moltiplicateli! La Madonna – diceva Fortunata Evolo - vuole che si conoscano, sia quanti sono, sia quello che fanno, per testimonianza. I cenacoli devono essere –diceva mamma Natuzza - una catena d’amore, perché sono come i parafulmini”. Invito accolto in ogni parte del mondo: da Cosenza a Latina; da Paravati a New York; da Melbourne a Francoforte. Una scia di luce in continua crescita”. La luce dello spi rito che anche domani illuminerà per tutta la giornata la Villa della Gioia e la grande chiesa che aspetta di essere aperta al culto.