Cronaca

“Sento troppo silenzio, non è finito nulla : si sfoga ancora con un post il papà di Christian e Nicolò

Angelo Frijia scrive sui social e chiede di mantenere viva l’attenzione, di fare ciò che non è stato fatto per evitare la tragedia che ha colpito la sua famiglia e di pregare tutti insieme

di FEDERICA TOMASELLO

“Sento troppo silenzio, non è finito nulla.” Inizia così un nuovo straziante post di Angelo Frijia, padre e marito, privato della propria famiglia a causa dell’alluvione che ha travolto la moglie, Stefania Signore e i suoi due bambini, di due e sette anni, la notte del 4 ottobre scorso. Una tragedia ancora viva nella mente dei calabresi, una ferita aperta che  il silenzio rende ancora più profonda e difficile da sopportare. Angelo Frijia e tutta la cittadinanza chiedono risposte sul perché sia accaduta una tragedia di tale intensità soprattutto sulla necessità di parlarne e mantenerne memoria perché dimenticarla è impossibile. “Dimenticare non è da me - prosegue l’uomo -  è da giorno 4 che aspetto”.




Aspetta Angelo Frijia, attende l’esito delle indagini avviate dalla procura di Lamezia che ha ha aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo plurimo, aspetta soprattutto di capire perché la giovane moglie e i suoi bambini siano stati strappati con tanta ferocia alla vita. Forse presunte responsabilità nella corretta manutenzione dei canali di scolo? Forse una casualità? “A tutte le istituzioni e a tutte le competenze muovetevi ora se non siete stati in grado di farlo quella notte” afferma pieno di dolore in un post probabilmente scritto di getto in un momento di dolore e rabbia che, però, conclude con l’invito alla preghiera alla quale egli stesso si è votato: “Prego anche per questo voi tutti, pregate con me che siamo in tanti”.

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