Cronaca

Colpo agli interessi della ‘ndrangheta, i soggetti coinvolti nell’inchiesta e i beni sequestrati ai clan (VIDEO)

La Guardia di Finanza mette i sigilli ad un patrimonio di oltre 14 milioni di euro (sequestrate ville di lusso e negozi a Firenze). Nel mirino anche le cosche vibonesi

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Ammontano complessivamente a 14 milioni di euro i beni delle cosche mafiose del Catanzarese, del Lametino e del Vibonese sequestrati dai finanzieri del comando provinciale di Catanzaro, coordinati dal procuratore della Repubblica, Nicola Gratteri, dai procuratori aggiunti Vincenzo Luberto e Vincenzo Capomolla, e dai sostituti procuratori, Camillo Falvo, Elio Romano e Pasquale Mandolfino, e supportati dal servizio centrale investigazione criminalità organizzata (Scico) di Roma.

Patrimonio milionario. Tra i beni sottoposti a sequestro ci sono, tra gli altri, 34 fabbricati, 9 attività imprenditoriali, 16 appartamenti, 2 ville lussuose, 40 terreni e 22 veicoli. Le misure patrimoniali hanno riguardato complessivamente sedici tra esponenti di spicco organici e/o soggetti contigui alle cosche di ‘ndrangheta dei “Cerra-Torcasio - Gualtieri” e dei “Giampa’” di Lamezia Terme (Catanzaro), “Gallace - Gallelli” di Guardavalle, “Anello” di Filadelfia (Vibo Valentia) e nei confronti di Franco La Rupa di Amantea (Cosenza) condannato per scambio elettorale politico-mafioso. I finanzieri hanno eseguito quattro distinti provvedimenti.



Una delle ville sequestrate

Il politico legato al clan. Franco La Rupa ha raggiunto l’apice della sua carriera politica nel 2005, allorquando è stato eletto consigliere regionale nella lista dell’Udeur, cessando dalla carica nel 2010, al termine della legislatura. Proprio a causa delle modalità della sua elezione a consigliere regionale veniva coinvolto nelle note operazioni di polizia denominate “Nepetia” e “Omnia”, laddove gli veniva contestato il reato di scambio elettorale politico-mafioso. per l’operazione “Omnia” era condannato in via definitiva a tre anni di reclusione per voto di scambio con appartenenti alla cosca Forastefano di Cassano allo Ionio, mentre per l’operazione “Nepetia” veniva assolto perché il fatto non era previsto dalla legge come reato ovvero difettava la prova che i voti fossero stati procacciati con l’utilizzo dei metodi tipici dell’operare mafioso. Pur tuttavia, la stessa sentenza di assoluzione dava atto dell’esistenza di rapporti diretti tra La Rupa e la cosca Gentile di Amantea. Le indagini patrimoniali condotte dagli investigatori delle fiamme gialle hanno consentito di ricostruire un notevole complesso patrimoniale il cui valore è risultato sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati.

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Il fiancheggiatore della cosca Giampà di Lamezia Terme. Luigi Trovato nel luglio 2013, era stato indagato nella nota operazione di polizia convenzionalmente denominata “Perseo”, perché ritenuto responsabile di associazione mafiosa, violazioni in materia di armi e concorso in omicidio, avendo contribuito a fornire appoggio logistico per la realizzazione di un’azione criminosa. Unitamente ai fratelli ed al coniuge, era stato, altresì, indagato per il reato di interposizione fittizia di beni, a seguito della costituzione di una società, sottoposta a sequestro nel maggio 2018, la cui attività era di fatto riconducibile a lui e agli altri suoi fratelli. Per quanto lo riguarda il provvedimento di sequestro ha interessato complessivamente diciassette fabbricati ubicati in Lamezia Terme, tre fabbricati a Pianopoli, quattro terreni siti a Lamezia Terme, un terreno sito in Pianopoli, un bar ubicato in una zona centrale di Lamezia, tre società operanti nel settore delle auto, e diversi rapporti bancari e finanziari, il tutto per un valore complessivo stimato superiore a un milione e mezzo di euro.

I dediti all’estorsione. Domenico Origlia di Guardavalle era stato coinvolto nella nota operazione di polizia denominata “Itaca-freeboat”, culminata nel mese di luglio 2013 con l’arresto di 25 soggetti, ritenuti affiliati ovvero fiancheggiatori della cosca Gallace/Gallelli operante a Guardavalle, Badolato e su tutta la fascia del basso ionio catanzarese. Origlia era stato, altresì, coinvolto nell’operazione di polizia denominata “Mythos” e condannato dal tribunale collegiale di Velletri a dodici anni e nove mesi di reclusione, perché ritenuto colpevole, tra l’altro, di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Francesco Mallamace, invece, nel giugno del 2008 era stato tratto in arresto nell'ambito delle operazioni “Domino” ed “Effetto domino” che avevano riguardato la cosca “Anello” di Filadelfia e condannato dalla Corte di Appello di Catanzaro a quattro anni e dieci mesi di reclusione perché ritenuto colpevole di estorsione aggravata dal metodo mafioso. I provvedimenti di sequestro hanno riguardato complessivamente un fabbricato ubicato a Guardavalle, una ditta operante nel settore dei legnami con sede in Sant’Onofrio, cinque automezzi e diversi rapporti bancari e finanziari, il tutto per un valore complessivo stimato superiore a un milione di euro.

Gli altri destinatari del provvedimento. I finanzieri del gruppo di Lamezia Terme hanno, inoltre, eseguito due provvedimenti di prevenzione riguardanti complessivamente 13 tra capi ed esponenti di spicco della cosca “Cerra - Torcasio - Gualtieri” di Lamezia Terme. Tra questi Nino e Teresina Cerra, condannati in via definitiva per art. 416 bis a seguito dell’operazione “Chimera” e diversi loro congiunti. Il sequestro disposto dal tribunale di Catanzaro è giunto al termine di complesse e articolate indagini di polizia economico-finanziaria, istituzionalmente svolte dalla Guardia di Finanza. I mirati accertamenti patrimoniali e reddituali delle fiamme gialle hanno dimostrato la netta sproporzione dei beni sequestrati rispetto ai redditi leciti dichiarati ed al tenore di vita mantenuto dagli indiziati, ricostruito dal 1979. I beni posti in sequestro, del valore di oltre due milioni e mezzo di euro, sono costituiti da: 15 appartamenti e una lussuosa villa con piscina a Lamezia Terme; un appartamento ubicato nella provincia di Firenze; 3 terreni agricoli; un’attività commerciale di abbigliamento, con sede nella provincia di Firenze; un’attività commerciale di prodotti latteari a Lamezia Terme; un’attività imprenditoriale a Lamezia Terme nel settore del movimento terra; quote di una società operante nel settore dei “call center”; quattordici autoveicoli (10 autovetture e 4 motocicli) e un acquascooter.