Cronaca

Lamezia insozzata, il nuovo volto del degrado in una città che lentamente muore

Degrado e spazzatura sono divenuti una vera e propria situazione d’emergenza per la cittadinanza che chiede soluzioni

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di FEDERICA TOMASELLO

Sacchi, passeggini, materassi e bottiglie, un’immagine preoccupante  quella che si prospetta nella città di Lamezia Terme e che, sempre più, sta divenendo la “normalità” agli occhi della popolazione. Spazzatura non raccolta e inciviltà cittadina hanno dato alla luce discariche a cielo aperto in alcune specifiche zone della città non disdegnando, però, l’intera area cittadina.

Sant’Eufemia satura. Basta percorrere le vie della delegazione municipale di Sant’Eufemia per accorgersi del reale stato in cui versa la città. Poco distante dalla stazione centrale e dall’Aeroporto Internazionale , infatti, considerevoli cumuli di materiale solido urbano e oggetti destinati ad uno smaltimento “speciale” come frigoriferi e lavatrici giacciono inermi sul terreno tra topi che zampettano alla ricerca di cibo e cani che si azzuffano per la supremazia di quella che è diventata la loro oasi nel deserto, un deserto di spazzatura.




Una situazione invariata da anni. Sono anni che la città di Lamezia vive nel degrado nonostante l’iniziativa della raccolta differenziata e le svariate segnalazioni e proteste dell’ultimo periodo. È di pochi mesi fa, infatti, la manifestazione dell’Associazione Quartiere Capizzaglie in cui veniva evidenziato lo stato di disagio della cittadinanza costretta a convivere, a pochi metri dalle case, con un continuo via vai di auto che gettavano, non curanti, sacchi neri contenenti ogni forma di rifiuto. Tante altre sono state le segnalazioni e ogni zona della città pare contaminata da quello che sta divenendo un vero e proprio morbo, il morbo dell’abbandono.

Un pericolo per la salute. Mentre si attende una soluzione  e gli anni trascorrono, è sempre più facile in alcuni quartieri divenire coabitanti con topi e ratti di diverse dimensioni che passeggiano tranquilli per le strade non temendo neanche più la presenza umana, si sono civilizzati a tutti gli effetti. Altre specie presenti sono i cani randagi che , affamati e spesso denutriti, ricercano le fonti di approvvigionamento nelle vicine discariche a cielo aperto, e divengono, in alcuni casi, aggressivi verso le persone che si avvicinano destando non poche preoccupazioni relative ad un potenziale pericolo per la salute. Una situazione emergenziale in cui la cittadinanza si sente insicura e desiderosa di azioni concrete.

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