Cultura & Spettacolo

Don Franco Massara ordinato vescovo di Camerino e San Severino Marche

L’investitura nella  Basilica Cattedrale di Mileto vestita  a festa alla presenza di due cardinali e oltre 25 vescovi

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Don Francesco Massara, originario di Drapia e  attuale parroco di Limbadi ha ricevuto nella Basilica cattedrale vestita a festa l’ordinazione episcopale. Il 21 ottobre andrà ad assumere la guida della diocesi di  Camerino e San Severino.

L’evento religioso si è svolto alla presenza  di oltre 25 vescovi e di due  cardinali: il prefetto del supremo tribunale della Segnatura cattolica Dominique Mamberti e il  già arcivescovo di Ancona Eduardo Menichelli. Numerose è stata la presenza delle  autorità istituzionali, tra cui alcuni sindaci e amministratori provenienti dalle Marche.  A presiedere la concelebrazione è stato il vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera.




“Oggi la nostra Chiesa di Mileto-Nicotera-Tropea - ha esordito il presule durante l'omelia -  trabocca di gioia e di gratitudine al Signore ed al Santo. Padre Papa Francesco per aver prescelto mons. Francesco Massara a pastore della Chiesa sorella di Camerino - S. Severino Marche, prestigiose ed antichissime sedi unificate, come le nostre, il 30 settembre 1986, e pregnanti di storia e di santità. Il dono di un vescovo - ha proseguito Renzo - per una Chiesa locale è di tale rilevanza ecclesiale, che difficilmente riusciamo a coglierne la sublimità, come difficilmente riusciamo a percepire il mistero che il prescelto dal Signore si porta dentro. Nell'ordinazione episcopale il vescovo riceve una speciale effusione dello Spirito Santo che lo cambia radicalmente dentro configurandolo in misura tutta speciale a Cristo pastore”.   Monsignor Luigi Renzo ha  poi evidenziato che il “ruolo e la missione del vescovo, in un mondo come il nostro caratterizzato da una cultura indifferente e per certi versi allergica ed incapace di accogliere e trasmettere il vangelo, risultano essere quanto meno complicati e per nulla facili. Il rischio di sentirsi quasi perduto e scoraggiato, pertanto, è dietro la porta, alla stessa maniera come succede al profeta Geremia, nella prima lettura: "Io non so parlare perché sono giovane e inesperto".

E' umano sentirsi smarriti  davanti a problemi che sembrano più grandi di noi. Rivolgendosi quindi direttamente al novello vescovo, il pastore diocesano ha pronunciato queste     parole “Don Franco, a parte ogni altra cosa, la difficoltà per te potrà provenire anche dalla particolare situazione che sarai chiamato ad affrontare con tanti fratelli in grave sofferenza per il terremoto distruttivo recentemente subito e di cui sono ancora vittime. Non ti mancherà per questo - ha continuato Renzo -  la vicinanza di una terra laboriosa, paziente e creativa come quella Marchigiana, come non ti mancherà il sostegno dei confratelli vescovi e soprattutto la forza del Signore”.

Cariche di affetto e di riconoscenza sono state al termine della celebrazione le parole del novello vescovo. “Mi sia consentito rivolgere a tutti voi – ha detto monsignor Francesco Massara - il mio semplice e debito grazie per aver voluto essere qui, e condividere la gioia di questa festa, festa del Signore che chiama un uomo a partecipare al collegio apostolico e a condividere in modo speciale la sua vita nel servizio ad una Chiesa particolare. La Chiesa che è in Camerino – San Severino Marche. Permettetemi  - ha proseguito  -di ringraziare, con essenzialità assoluta, come si addice a questo momento, le persone a cui devo i doni più grandi della mia vita: Il primo commosso e forte grazie va al Signore: Rendo grazie a colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù Signore nostro, perché mi ha giudicato degno di fiducia mettendo al suo servizio me (1 Tm 12). In queste semplici, ma profondissime parole, che aprono a una realtà immensa e misteriosa, si racchiude il senso di questa circostanza che assieme abbiamo vissuto, il senso della mia consacrazione episcopale.Il secondo grazie va al Santo Padre Francesco per la fiducia posta nella mia povera persona, come egli stesso ha detto nel discorso ai vescovi dei territori di missione dell’8 settembre scorso: “il Vescovo è l’uomo della Preghiera, dell’Annuncio e della Comunione”. Questo chiedo al Signore, di essere uomo di preghiera per voi e con voi perché io possa perfezionarmi nella fede e nella grazia.Essere uomo dell’annuncio,perché il vangelo possa incarnarsi nella mia vita attraverso il servizio ai poveri,ai sofferenti e agli ultimi .Essere uomo della comunione,con voi confratelli nell’episcopato,con voi sacerdoti e religiosi,con voi popolo di Dio a me affidato, per crescere insieme nella carità fraterna”

La  diocesi di Mileto ha dato diversi vescovi alla Chiesa. L’ultimo prima dell’ordinazione di iera sera  è stato Vincenzo Rimedio, ordinato il 28 ottobre 1982 vescovo di Lamezia Terme. Ed ancora per restare sempre all’ultimo mezzo secolo Aurelio Sorrentino che è stato, vescovo di Bova, poi di Potenza e infine di Reggio Calabria e  Girolamo Grillo che è stato vescovo di Cassano prima e successivamente di Civitavecchia-Tarquinia. Ed infine Giovanni Marra prima ausiliare di Roma e poi nominato vescovo di Messina.

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