Cronaca

“Fai silenzio ca parrasti assai”, in un libro le minacce del boss Mancuso al magistrato antimafia Manzini

"La guerra alla 'ndrangheta- afferma il procuratore aggiunto di Cosenza - non può prescindere dalla collaborazione della gente. I mafiosi temono chi ha il coraggio di parlare."

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Mercoledì 3 ottobre alle ore 18, a Palazzo Gagliardi (sala c), nell'ambito del Festival "Leggere & Scrivere" sarà presentato, in anteprima nazionale, il libro "Fai silenzio ca parrasti assai", di Marisa Manzini.

L'autrice. Marisa Manzini è un magistrato, piemontese d'origine ma calabrese d'adozione, che sin dagli albori della propria carriera ha lavorato in questa regione. Una regione che ritiene importante e che sente appartenerle, una regione che è diventata "casa". Marisa Manzini, attualmente, è procuratore aggiunto presso la Procura di Cosenza, la prima donna in Calabria a svolgere tale funzione, ma da anni è impegnata quotidianamente nella lotta alla 'ndrangheta, in particolare nel territorio del vibonese in cui è stata pm,della distrettuale antimafia, in  molti processi.




Il testo. "Fai silenzio ca parrasti assai" è un testo-messaggio rivolto all'intera popolazione calabrese contro la 'ndrangheta; un testo il cui obiettivo principale è quello di trasmettere un messaggio fondamentale all'intera cittadinanza calabrese: l'importanza della parola. Offrire ai lettori il punto di vista di chi ha avuto l'opportunità di avvicinarsi a persone e luoghi che, senza forse averne consapevolezza, hanno contribuito ad avviare un nuovo corso per questa regione."Fai silenzio ca parrasti assai" è un testo che racconta le storie di uomini e donne vittime o vittime delle proprie scelte di vita che hanno avuto il coraggio di parlare ripudiando la 'ndrangheta. Uomini e donne che hanno compreso quanto la forza della parola fosse l'unico percorso per riconquistare la libertà. "La guerra alla 'ndrangheta- afferma Marisa Manzini- non può prescindere dalla collaborazione della gente. La parola ha una forza dirompente. I mafiosi temono chi ha il coraggio di parlare."

Il titolo. Un titolo particolare quello scelto per il testo che nasce da una diretta esperienza dell'autrice che, il 10 ottobre 2016, durante un'udienza del processo Black Money, che vedeva alle sbarre il gruppo 'ndranghetistico Mancuso, si sentì rivolgere, con aria spavalda, da Pantaleone Mancuso, detto "Scarpuni", imputato sottoposto a regime duro, la frase : "Fai silenzio, fai silenzio. Fai silenzio ca parrasti assai. Hai capito ca parrasti assai? Fai silenzio ca parrasti assai." Da questa frase l'idea di realizzare un testo che metta in risalto quanto la parola venga vista come un pericolo dai mafiosi che vogliono il silenzio, lo pretendono.Immagine in linea con il testo

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