Tentata estorsione ad imprenditore di Pizzo, cinque condanne in Cassazione

Si tratta del processo scaturito dall'operazione "Never Endering" condotta dalla Squadra Mobile e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro sulla scorta delle dichiarazioni del testimone di giustizia Francesco Vinci

Cassazione

La seconda sezione della Cassazione ha messo la parola fine al processo scaturito dall'operazione "Never Endering" messa a segno nell'ottobre del 2013 dalla Squadra Mobile di Catanzaro allora diretta da Rodolfo Ruperti e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia sulla scorta delle dichiarazioni fornite dall'imprenditore di Pizzo Francesco Vinci, vittima di una tentata estorsione e divenuto testimone di giustizia. Condannati in via definitiva cinque dei sei imputati. Assolto Massimo Patamia, 48 anni di Gioia Tauro. Due anni e due mesi di reclusione sono stati invece inflitti a Domenico Pardea, detto "U Ranisi", di Pizzo; Antonio Vacatello, 54 anni, di Vibo Marina, Rocco De Maio, 48 anni, Eugenio Gentiluomo, 64 anni, e Carlo Riso, 40 anni, di Gioia Tauro. A vario titolo erano accusati di tentata estorsione, minaccia e violenza con l'aggravante del metodo mafioso.



Secondo l'accusa avrebbero chiesto a Vinci la restituzione di una somma di denaro di circa 6mila euro "lievitata" a 15mila con la pretesa del pagamento degli interessi. Tutto nasce dal disbrigo di alcune pratiche burocratiche necessarie per ottenere delle certificazioni per l'imbarco sulle navi. Vinci indirizza Gentiluomo verso una scuola di Taranto specializzata nel settore, ma essendoci dei ritardi, il marittimo di Gioia Tauro avrebbe preteso da Vinci la restituzione di 6mila euro anticipate ad una signora di Taranto. Da qui tutta una serie di presunte minacce e violenze perpetrate dal gruppo ai danni di Vinci. In primo grado, il Tribunale di Vibo aveva condannato solo Eugenio Gentiluomo. Verdetto capovolto in appello a Catanzaro con la condanna di tutti gli imputati e parzialmente riformato in Cassazione con la sentenza definitiva di cinque condanne ed una assoluzione.

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