Colto da malore in mare, viene salvato da due eroi in divisa: “Da oggi sono miei fratelli” (VIDEO)

Francesco Arcona ha potuto riabbracciare il poliziotto e il vigile del fuoco di Vibo che lo scorso 5 agosto lo hanno salvato a Vibo Marina. L'incontro organizzato dal questore Andrea Grassi dopo una commovente lettera

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di MIMMO FAMULARO

Una storia a lieto fine. L'hanno scritta un poliziotto ed un vigile del fuoco di Vibo. Si chiamano Pasquale Macrì e Giuseppe Mignolo. Lo scorso 5 agosto, liberi dal servizio, erano in spiaggia a Vibo Marina a godersi il sole e il mare. Nel posto giusto al momento giusto perché proprio in quelle ore un signore di 65 anni, Francesco Arcona, si tuffava per inseguire un pallone. Colto da malore si accorgeva di non avere più le forze per tornare indietro e lottare con le correnti agitate di Vibo Marina.




E' qui che entrano in scena i due protagonisti della storia a lieto fine scritta in una normale e tranquilla giornata d'estate. Il poliziotto Pasquale Macrì, vibonese doc, in forza alla Questura di Reggio Calabria, allertato dalla moglie, si tuffa in mare e si precipita verso il bagnante in difficoltà. Lo afferra, se lo mette sulle spalle e, con l'ausilio di un canotto per bambini, lo trascina a riva non senza difficoltà ma con grande coraggio. La prima impresa è fatta, ma il signor Arcona sta male, il cuore balbetta e i battiti sono irregolari. Interviene Giuseppe Mignolo, vigile del fuoco del Distaccamento di Vibo Marina. E' lui ad iniziare le manovre di rianimazione e ad allertare i soccorsi. I suoi tentativi si riveleranno preziosi e fondamentali.

Un mese e mezzo dopo quel drammatico ed intenso pomeriggio di Vibo Marina i tre si sono nuovamente incontrati e, stavolta anche abbracciati, al terzo piano della Questura di Vibo, dinnanzi agli sguardi commossi del questore Andrea Grassi e del comandante dei vigili del fuoco l'ingegnere Domenico Monterosso. E' capitato, durante queste settimane, che dopo le dimissioni dal Policlinico universitario di Germaneto dove era stato ricoverato ed operato, Arcona scrivesse addirittura al capo della Polizia Franco Gabrielli. Una lettera toccante con la quale si esprimeva un desiderio: rivedere e riabbracciare i due salvatori per esprimere dal vivo i propri sentimenti di stima e gratitudine. Detto, fatto. L'incontro è avvenuto e, tra una parola ed un'altra, il questore Andrea Grassi ha anche consegnato un amuleto ai tre protagonisti di questa storia a lieto fine.

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