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Bufera a Pizzo: assessore amministra la città lavorando a Firenze

Il caso sollevato dal consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle Carmen Manduca. Cristina Mazzei si difende: "Nessuno può entrare in merito alla mia vita privata"

Comune-di-Pizzo-e-Mazzei

Le opposizioni l'hanno definita assessore "a distanza". E certo amministrare Pizzo dalla Toscana, dove è stata costretta ad emigrare per motivi di lavoro, non è obiettivamente impresa facile. Ma l'assessore napitino alla Cultura, tra l'altro esponente di primo piano di Leu, Cristina Mazzei, ce la sta mettendo tutta. Fa la pendolare tra Firenze e Pizzo e, come va ripetendo sempre quando (e negli ultimi tempi succede spesso) finisce sulla graticola degli avversari, grazie al supporto degli altri amministratori, riesce anche a svolgere il suo ruolo pubblico.

Il caso. Guai poi a muoverle qualche appunto sulla sua situazione di assessore che gestisce il suo assessorato quando rientra a Pizzo o per telefono. Ne sa qualcosa il consigliere del Movimento Cinque Stelle Carmen Manduca che in seduta di consiglio comunale ha sollevato il caso e ha ricevuto come risposta l'invito a "non entrare nella vita privata degli avversari politici" .




L'affondo dei pentastellati. Per la Manduca, però, si deve partire da tutt'altre considerazioni: "Per noi del Movimento, a parte la questione etica che avrebbe senz’altro rappresentato un deterrente, la cultura è coltivare, stare nel campo, partecipare nella vita della comunità, seminare nuovi semi, avere cura del proprio territorio e la cultura non prescinde dall'etica e dallo stile. Non può essere ridotta ad un social media sarebbe una mancanza di rispetto verso la storia di Pizzo e della comunità che ha bisogno di cultura che sia impegno quotidiano e testimonianza oltre che promozione e sensibilità lavorando insieme alla gente, incontrarla e sentire le loro opinioni le loro idee coinvolgere i cittadini in un progetto collettivo che abbia una visione per il futuro. La Mazzei dovrebbe spiegare come sia possibile ciò se lei è assente. Sarebbe più rispettoso delle istituzione che avesse questo ruolo una persona che vive la città".

La replica dell'assessore. Dalle colonne del Quotidiano del Sud di oggi l'assessore Mazzei replica citando il regolamento del civico consesso, leggi statali e finanche la Costituzione: "Le norme non solo ammettono ma agevolano la partecipazione all’attività amministrativa, con permessi orari e permessi per lo svolgimento del proprio mandato e la consigliera non sa quando io sia scesa in comune per svolgere il mio mandato in questi mesi. Posso dire che l’azione del mio assessorato non è stata intaccata, grazie al supporto di tutta la maggioranza e del sindaco. Della mia vita privata non devo dare conto". Sulla questione etica la Mazzei tira in ballo la Costituzione che "stabilisce che la nostra è una repubblica fondata sul lavoro; mi sento quindi offesa come cittadina davanti a queste richieste di chiarimenti: cosa dovrei fare, non lavorare?".

Il dubbio. Come darle torto? Ma il quesito rimane: si può amministrare una città importante come Pizzo a distanza? E non è una questione di etica o politica ma di opportunità e buon senso.

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