Aggressione a candidato sindaco di Tropea: ecco come sono andati realmente i fatti

Il coordinatore cittadino di Forza Italia Giovanni Macrì ha presentato denuncia alla Compagnia dei carabinieri che indagano su quanto avvenuto. Al vaglio degli inquirenti la posizione di un medico dell'Asp

Carabinieri-Tropea-e-Nino-Macrì

Un diverbio sulla composizione delle liste. E' stata questa la molla che ha fatto scattare l'ira del medico dell'Asp Michelangelo La Torre (70 anni) che ha accredito verbalmente il candidato a sindaco alle comunali di Tropea Giovanni Macrì.

I fatti. Ieri sera verso le 20 Macrì, che di professione fa l'avvocato, è uscito dal suo studio, sito a Tropea in via Piave. Appena La Torre, probabilmente appostato nelle vicinanze pronto ad intervenire al momento opportuno,  l'ha visto sul marciapiede è uscito allo scoperto e ha cominciato ad inveire contro Macrì. Il motivo di tanta rabbia? Il fatto che il coordinatore cittadino di Forza Italia ha contattato una nipote di La Torre per inserirla nella sua lita, mentre la Torre è (a questo punto pensiamo era) impegnato nella costruzione di un altro schieramento.




Minacce di morte. Per come riportato dall'edizione di oggi de "il Quotidiano del Sud", La Torre dagli insulti è trasceso alle minacce di morte: "Ti uccido, ti aspetto al Comune, tu la lista non la presenti". A questo punto Macrì si è allontanato per chiamare i carabinieri.

Spunta fuori l'ascia. Approfittando della momentanea assenza della vittima, La Torre è andato in macchina, ritornato poco dopo armato di un'ascia con la quale ha colpito ripetutamente, danneggiandolo, lo scooter di Macrì parcheggiato sotto lo studio. Da qui la denuncia ai carabinieri che hanno avviato le indagini. Già nella serata di ieri La Torre sarebbe stato fermato dai carabinieri.

 

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