Caso Vibonese, la Figc non si arrende e fa ricorso al Collegio di garanzia del Coni

La Federcalcio chiede l'annullamento della sentenza della Corte federale d'Appello che aveva dato ragione al club rossoblù anche nel merito aprendo la strada al maxi-risarcimento

fra

La Vibonese è in Serie C e questo è ormai un dato di fatto. D'altronde i rossoblù hanno conquistato sul campo, con un capolavoro sportivo, il diritto a partecipare alla terza serie. Piuttosto la società del presidente Caffo non doveva giocare la Serie D per via della mancata presentazione della fidejussione da parte del Messina. Lo ha ribadito, non una ma ben due volte, la Corte federale d'appello, il massimo organo di giustizia sportivo della Figc. Eppure, a Roma, in via Allegri, sede della Federcalcio, c'è qualcuno che non intende rassegnarsi all'idea di aver perso la causa e di dover adesso risarcire il club rossoblù. E' di poche ore fa la notizia che il Collegio di Garanzia dello Sport del Coni ha ricevuto un ricorso presentato dalla Figc contro la Vibonese e nei confronti, addirittura, della Lega Pro e dell'Acr Messina.




Il ricorso riguarda la decisione della Corte Federale d'Appello che lo scorso 20 agosto, in accoglimento del gravame proposto dalla Vibonese, ha annullato la decisione del giudice di primo grado endofederale e ha disposto il posizionamento della società Acr Messina all'ultimo posto in classifica del campionato di Lega Pro, girone C, 2016/2017. Una sentenza che di fatto sconfessa e bacchetta giuridicamente il Tribunale Federale Nazionale presieduto dall'ex presidente del Tar Calabria Cesare Mastrocola aprendo la strada al risarcimento che spetta alla Vibonese per i danni economici e patrimoniali arrecati da questa assurda vicenda. La Figc chiede al Collegio di Garanzia dello Sport di annullare senza rinvio la decisione impugnata.

Più informazioni