Cronaca

Tragedia del Raganello, strage di escursionisti sul Pollino. Ecco chi sono le vittime (VIDEO)

Sono stati rintracciati, e sono in buone condizioni, tre giovani pugliesi di 21, 22 e 23 anni, che erano stati inseriti nella lista delle persone disperse dopo la piena del torrente

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Dieci morti accertati. Una tragedia che forse poteva essere evitata quella causata dalla piena del torrente Raganello, tra i monti del Pollino, nel territorio del comune di Civita (Cosenza), e che segna un bilancio ancora non definitivo. Stamattina sul posto è giunto il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa: "Siamo stanchi di piangere i morti", ha affermato. "Ho voluto fortemente essere qui, accanto a queste persone sofferenti, per far sentire anche alle loro famiglie la vicinanza non solo mia ma di tutto il governo", ha sottolineato Costa.

Ritrovati tre dispersi. Il giorno dopo le ricerche continuano costantemente, impegnando squadre di soccorritori provenienti anche dalle Regioni vicine. L'obiettivo e' quello di scandagliare palmo dopo palmo tutto il corso del torrente, fino al mare. Sono stati rintracciati, e sono in buone condizioni, tre giovani pugliesi di 21, 22 e 23 anni, che erano stati inseriti nella lista delle persone disperse dopo la piena del torrente Raganello. I tre si erano accampati in località Valle d'Impisa, una località a monte della zona del disastro e dove i cellulari non hanno campo. A dare notizia del loro ritrovamento è stata un'amica che attraverso un twitter ha informato le forze dell'ordine dicendo "sono vivi".




Almeno cinque feriti. Le Gole del Raganello sono visitate ogni giorno da decine di escursionisti. Non ci sono accessi controllati ed ognuno puo' muoversi autonomamente. Ieri, se le ricostruzioni fornite fino ad ora saranno confermate, c'erano due gruppi di turisti ed escursionisti. Nessuno di loro, pare, era attrezzato per una escursione vera e propria. Era una gita, non un'attivita' sportiva, come dimostra anche il fatto che una delle vittime, una ragazza di 14 anni, sia stata trovata in costume da bagno. I feriti sono almeno 5, in gravi condizioni. Tra loro una bambina di 9 anni, trasferita all'ospedale Cardarelli di Napoli. La decisione e' stata assunta nella notte, considerate le gravi condizioni della piccola che, durante l'ondata di pieno, ha ingerito sabbia e fango. Secondo quanto ricostruito dai soccorritori, la bambina e' stata tratta in salvo subito dopo la tragedia, ritrovata vicino al cadavere di una delle vittime. Gli altri quattro feriti presentano politraumi.

Chi sono le vittime. Sono turisti, per lo più pugliesi o campani le vittime di questa immane tragedia. Carmen Tammaro e Antonio Santopaolo venivano da Qualiano, in provincia di Napoli ed erano i genitori due bambine di 10 e di 12 anni tratte in salvo dai soccorritori. Dalla provincia di Napoli, più precisamente da Torre del Greco, era originaria Maria Immacolata Marrazzo, il cui corpo è stato ritrovato senza vita mentre il marito e i due figli sono riusciti a salvarsi e ora si trovano ricoverati in ospedale. Non solo vacanzieri tra le vittime. Nell'elenco figura pure la guida esperta del luogo, Antonio De Rasis, 32 anni di Cerchiara, volontario della Protezione civile (nella foto): era stato tra i primi a prestare i soccorsi all'hotel di Rigopiano dopo la valanga. Le altre vittime sono Carlo Maurici, 35 anni, e Valentina Venditti, 34 anni, di Roma; Claudia Giampietro, 31 anni di Conversano (Bari); Gianfranco Fumarola, agente di polizia penitenziaria 43enne di Cisternino (Brindisi); Miriam Mezzolla, 27enne di Torricella (Taranto); Paola Romagnoli, 55 anni, bergamasca ma residente in Francia con il marito olandese. Nel reparto di pediatria dell’ospedale di Castrovillari, invece, sono ricoverati quattro bambini rimasti feriti, due maschi e due femmine. Sono in buone condizioni, anche se la paura è stata tanta.

Una tragedia evitabile. L'onda di piena giunta ieri ha travolto tutti sia per la forza che per la portata del torrente. Un muro d'acqua e detriti di almeno 2,5 metri di altezza che ha scaraventato le persone a centinaia di metri di distanza. Alcuni corpi sono stati recuperati ad almeno tre chilometri di distanza dal punto di "impatto" della piena. Una tragedia evitabile: c'era un bollettino di allerta meteo che era stato diffuso dalla Protezione civile sin dal giorno prima. Le eventuali responsabilita' saranno comunque accertate dalla Procura di Castrovillari, che ha aperto un'inchiesta ipotizzando i reati di omicidio colposo, lesioni colpose, inondazione e omissione d'atti d'ufficio.

Aperta un'inchiesta. La Procura della Repubblica di Castrovillari per la tragedia del Raganello ha aperto un fascicolo contro ignoti ipotizzando i reati di omicidio colposo, lesioni colpose, inondazione e omissione d'atti d'ufficio. Lo ha riferito il procuratore Eugenio Facciolla. Al momento non è stata disposta l'autopsia sui corpi delle vittime. "Il primo pensiero - ha detto Facciolla - è salvare più gente possibile e poi identificare le vittime. Nel pomeriggio valuteremo". I corpi, comunque, presentano i traumi tipici del trascinamento in acqua.

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