Non pagato dallo Stato, imprenditore vibonese si rivolge a Salvini e Di Maio

Antonio Panzitta: "Le piccole e medie imprese non vengono tutelate dalle istituzioni e sono destinate a morire"

Matteo-Salvini

Chiede di poter incontrare al più presto Ministro degli Interni, Salvini, "affinché possa intervenire sulla gestione dei beni confiscati", nonché il Ministro dello sviluppo economico, Di Maio, affinché "possa tutelare le aziende sane del territorio colpite dai mancati pagamenti da parte delle aziende confiscate o sottoposte a sequestro". E' l'imprenditore di Rombiolo Antonio Panzitta che, trovandosi in difficoltà finanziaria, si appella alle istituzioni.

Ecco il testo della lettera aperta: "Il sottoscritto ha avuto modo, a causa di alcune vicissitudini giudiziarie, di spiegare all'autorità giudiziaria il perché si trova in una situazione di obiettiva difficoltà economica, iniziata già alcuni anni fa con i problemi relativi ai mancati pagamenti di interventi effettuati in occasione dell'alluvione del 2006 ed il mancato pagamento di fornitori per un totale di 700mila euro tra cui 250mila bloccati dai commissari giudiziali di alcune ditte sequestrate per diversi motivi. La gestione da parte dei commissari giudiziali di queste ditte comporta, come nel mio caso, un mancato pagamento delle spettanze tali da portami sull'orlo dei baratro ed al fallimento. Ed infatti il sottoscritto si ritrova con i conti correnti bloccati e pignorati da parte di Agenzia delle Entrate, ex Equitalia tanto per intenderci, e senza la possibilità di poter interagire con le banche le quali oramai non sono più nelle condizioni di concedermi fido o prestito così come accaduto con la Banca di credito cooperativo del vibonese. Già in passato ho subito anche dei soprusi da parte di altri istituti bancari che sono tuttora in corso di definizione".




E ancora: " Appare evidente che la cattiva gestione dei beni confiscati o sequestrati ha come conseguenza il fallimento di molte aziende e di qui la necessità di intervenire da parte del Ministro degli Interni anche con seri interventi legislativi al fine di tutelare le piccole e medie imprese del territorio che vengono a trovarsi in una situazione di obiettiva difficoltà. Infatti appare al sottoscritto inspiegabile che da oltre due anni i commissari giudiziali possano bloccare un pagamento di 250mila euro mettendo in gravissime difficoltà oltre che la mia azienda anche la mia famiglia costringendomi a fare i salti mortali per garantire il minimo di vita. Danaro lavorato e sudato che sarebbe ossigeno per una piccola e media impresa come la mia allontanando forse definitivamente diversi problemi e dandomi la possibilità di potermi rimettere sul mercato. Questa situazione ha comportato poi l'intervento della Guardia di Finanza per omesso versamento dell'Iva con conseguente intervento della Procura della Repubblica; insomma oltre il danno la beffa: non pagato dallo Stato ed indagato dallo Stato".

Sempre in ragione di lavori svolti durante l'alluvione e per i quali ha subito anche un procedimento penale dal quale  è stato assolto, Panzitta vanta un credito di oltre 200mila euro da parte del Comune di Vibo Valentia: "E' una vicenda paradossale quella del sottoscritto il quale ancora una volta deve chiedere aiuto ai mass-media per avere attenzione su problemi causati dallo stato e vedere tutelate le proprie ragioni. Solo l'intervento di questi due autorevoli membri del Governo su di una situazione che riguarda diverse aziende della Calabria e della Provincia di Vibo Valentia in generale può portare dei benefici o perlomeno attenzione su di un problema così importante. Mi auguro che i ministri Salvini e Di Maio possano intervenire sul mio e su altri casi ed incontrare per un confronto noi imprenditori. Già in passato avevo compiuto un insano gesto facendo valere arbitrariamente le proprie ragioni presso la sede della Bnl di Vibo Valentia Tanto dovevo, per denunciare un caso di mala burocrazia e di abuso".

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