Politica

Concorsi al Comune di Vibo, selezioni vigili urbani: i chiarimenti dell’assessore Manduca

L'assessore al Personale rompe il silenzio ed interviene per chiarire, per quanto di sua competenza, l'iter seguito nella pubblicazione del bando e nell'espletazione delle procedure legate al concorso per l'assunzione di quattro Vigili Urbani

Comune-di-Vibo-Valentia

I concorsi sono stati annullati, la burocrazia di palazzo “Luigi Razza”, messa seriamente sotto accusa, ma le polemiche sono continuate a lungo. Il risultato, ovviamente, non è cambiato: nulla da fare per la selezione trimestrale di quattro vigili urbani, tantomeno per quella biennale per otto assistenti sociali. In entrambi i casi, il bando è stato ritenuto non conforme alle procedure di legge. Dunque, bisognerà ripartire da zero. Punto e a capo.

Scontro politico. Quel che invece non si è arrestato è stato lo scontro tra fazioni politiche contrapposte, dopo l’annullamento dei bandi. Non la prima anomalia tra i corridoi e dentro gli uffici del palazzo cittadino dove di errori materiali e non solo se ne commettono da lustri e senza soluzione di continuità. Basti consultare l’albo pretorio per rendersene conto. Le tensioni, però, in questo caso, sono state dettate da situazioni contingenti. Perchè in politica tutto è variabile e dipende da specifici interessi del momento.
Ieri è stato l’assessore al Personale Raffaele Manduca, rimasto a lungo in silenzio, a chiarire – per quanto di sua competenza – l’iter seguito nella pubblicazione del bando e nell’espletazione delle procedure legate al concorso per l’assunzione di quattro Vigili Urbani. “La selezione per gli otto assistenti sociali – ha tenuto a puntualizzare Manduca – non è stata gestita dagli uffici del Personale”.
L’assessore al Personale non ha mandato giù le critiche delle ultime settimane. E ha tentato di spiegare quale sia stato il suo modus operandi, partendo dal Testo Unico degli Enti Locali: la bibbia in questa disciplina. “Il Tuel – ha osservato l’assessore – attribuisce agli organi di governo il potere di indirizzo, nella fissazione delle linee generali da seguire, e il controllo politico-amministrativo, inteso quale vigilanza sotto un profilo strategico dell’attività di gestione in ordine agli scopi da seguire per il raggiungimento degli obiettivi”. Non certo “la gestione amministrativa, tecnica e finanziaria dell’ente”. In sintesi ciò significa che non spetta all’assessore stabilire come si tengono praticamente i concorsi. Quello è compito della burocrazia.

Le ragioni dell’assessore. Manduca si è soffermato, inoltre, sulle ragioni per le quali il concorso era stato bandito. In primis, l’intento era quello di “implementare la sicurezza ed il controllo della viabilità dell’intero territorio comunale, in particolare costiero, in vista dell’arrivo della stagione estiva”. Da qui l’idea di bandire una selezione per quattro agenti ( al massimo) di polizia municipale. Selezione attivata dal dirigente di settore Filippo Nesci. A quel punto tutto sembrava scivolare via senza problemi, fino all’interrogazione presentata da un consigliere comunale. Anche in quella circostanza, “non sono rimasto a guardare – ha puntualizzato l’assessore al Personale -. Anzi, ho richiesto al dirigente la conformità normativa delle procedure individuate ed attuate, oltre che la coerenza con l’atto d’indirizzo deliberato dalla giunta”.
Il parere del dirigente, richiesto lo scorso 28 giugno, arrivava il successivo 2 luglio. E non lasciava spazio a molte interpretazioni: “Mi veniva confermata – ha ribadito Manduca – la conformità alla normativa dell’intero procedimento”, il tutto “con la relazione in allegato a firma del responsabile di procedimento”.
Nella stessa giornata, però, arrivava il colpo di scena: la commissione veniva riconvocata per verificare il rispetto della norma, a seguito della diffida di un candidato. Il resto è storia nota: il giorno successivo il concorso per la selezione di quattro vigili urbani veniva annullato in autotutela e costituiva la prima scintilla di un’estate rovente sul fronte delle selezioni, o meglio, dei bandi, al primo piano di palazzo “Luigi Razza”. Varie le motivazioni: a cominciare dalla mancata pubblicazione del bando in Gazzetta ufficiale. Ragion per cui anche l’altra selezione, quella per assistenti sociali, gestita dalla dott.ssa Adriana Teti, sarebbe incorsa nel medesimo intoppo qualche giorno più tardi. Quasi a suonare il De profundis per la burocrazia del palazzo cittadino.

Maduca vs Console. Proprio sui concorsi, i toni si sono decisamente elevati in piena estate. Ultima nota in ordine di tempo quella in cui l’ex assessore Nico Console sosteneva che “l’amministrazione rimane impassibile rispetto al clamoroso scandalo dei concorsi annullati per violazioni di legge e regolamentari. Nessun chiarimento ai cittadini – attaccava Console – nessun contraddittorio (stranamente) con gli organi di stampa; tutto, in eloquente silenzio, viene caricato dagli amministratori sulle spalle dei dirigenti che cercano di riparare mediante la sospensione delle procedure invero già ultimate con l’approvazione delle graduatorie che dovrebbero essere annullate”. Parole alle quali Manduca, senza mai citare il suo ex collega di giunta, ha ribattuto ieri a distanza: “Generano non poche perplessità le considerazioni di chi, già amministratore della città, vorrebbe strumentalmente ricondurre gli atti di gestione amministrativa tra le prerogative degli organi di governo, ma soprattutto si rivela in tutta la sua scarsa credibilità una politica intrisa di spirito di rivalsa”.

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