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Comune Vibo, dissesto e commissione liquidatrice pesano sulle spalle dei contribuenti

Rimborsi per spese di viaggio, consulenze esterne ed ovviamente gli stipendi dell'organo di straordinario di liquidazione non sono affatto irrilevanti

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Sono passati più di cinque anni dal 21 giugno 2013. Poco meno dal 20 dicembre di quello stesso anno quando venne nominata la Commissione straordinaria di liquidazione per ricostruire la massa passiva dopo la dichiarazione di dissesto a palazzo “Luigi Razza”. Sono stati cinque anni di lacrime e sangue per i contribuenti. Tariffe alle stelle, servizi ridotti all’essenziale, un comune incapace di fronteggiare le emergenze e persino la quotidianità. Ogni imprevisto è divenuto un’eccezione. Ma a fare sacrifici non sono stati proprio tutti. Come noto, sindaco, giunta e consiglieri hanno continuato – salvo qualche caso – a percepire regolarmente i propri compensi sulle spalle della popolazione ed a prescindere dal lavoro svolto. Ed anche la commissione straordinaria di liquidazione (Osl) non si può dire che si sia privata di consulenze, spese e rimborsi. Per carità, tutto previsto dalla legge. Nessuno ruba niente a chicchessia, ma a pagare è sempre pantalone.

I rimborsi. Se si considera soltanto quello che è accaduto nei primi sei mesi dell’anno, con un occhio di attenzione alla chiusura di quello precedente, si scoprono cose davvero interessanti. Che poi altro non sono se non “buone” abitudini consolidate nel tempo. Dei tre membri che compongono l’Organo straordinario di liquidazione, che già costano complessvimaente intorno ai 100mila euro annui, uno di loro, il dott. Andrea Casiglia percepisce mediamente 1000 euro al mese per rimborso di spese di viaggio. Per l’esattezza, 1373 euro per il bimestre novembre 2017, 1132 eduro a Gennaio, 1141,67 euro a Febbraio, 835 euro a Marzo, 820 euro ad Aprile e 957 euro a Maggio 2018. In totale circa 6320 euro in sette mesi. Mediamente, si parla di oltre 900 euro mensili. I motivi sono…validissimi: biglietti aerei, noleggi auto, rimborso di carburante, pranzi, cene e pernottamenti.

E non è tutto: l’altro commissario liquidatore, la dott.ssa Carla Caruso, si è vista liquidare nuovamente, la polizza assicurativa relativa alla copertura kasko della sua vettura. La spesa ammonta in questo caso a 1253 euro annui. Somme che vanno a sommarsi ad altre uscite per un ente sempre più in difficoltà che rischia un secondo dissesto finanziario, forse soltanto rimandato di qualche mese utilizzando artifizi contabili. E non è tutto, anche in termini di forza lavoro da impiegare il default ha costi non proprio indifferenti. Gli straordinari pesano come un macigno su palazzo “Luigi Razza”. Solo per il periodo compreso tra l’1 settembre ed il 31 dicembre dello scorso anno sono stati impiegati 19 dipencenti. E il conto della loro prestazione è stato tutt’altro che secondario per l’Ente: per l’esattezza, 5132 euro di spesa, cui si vanno ad aggiungere 1342 euro per oneri a carico del comune e 296 euro per l’Irap. In tutto, 6771,48 euro. Spese affrontate con il fondo cassa della Commissione straordinaria si puntualizza ad ogni delibera, ma quei quattrini non vengono certo dalla luna. Sono anch’essi frutto delle lacrime e sangue versate negli anni dai cittadini.

Le consulenze.  Il capitolo delle consulenze non è da sottovalutare. Nel novembre 2014, già dopo la prima richiesta di proroga, venne chiesto ai responsabili finanziari del Comune di prestare fattiva collaborazione. Venne istituita a supporto un’unità di dipendenti, ma non fu suffiiciente. Ugualmente arrivarono così gli incarichi esterni. Non proprio noccioline per l’Ente. Basti pensare all’affidamento ad un dipendente della Ragioneria dello Stato di Reggio per attività di supporto e consulenza per le spese di rilevazione della passività; all’incarico all’avv. Carmela Della Mura, per una consulenza stragiudiziale necessaria per alcune tipologie di istruttorie”, quindi fu la volta della dott.ssa Marchettini, quindi quella all’avv. Gian Luca Ubertini. Più recente, l’incarico per un anno per una spesa complessiva di 10mila euro affidato alla dott.ssa Mirella De Vita. E le spese non finiscono qui: figurano anche un contratto di assistenza software per 1220 euro, in una delibera dello scorso gennaio e la fornitura di un software pagato circa 3600 euro ad una società cosentina.

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