I migranti sul cammino della speranza, focus della Cgil a Lamezia Terme

Viaggi terribili e razzismo in costante aumento nel nostro Paese, quest’anno una delle tematiche trattate durante l’incontro affrontato nella sala Napolitano del comune alla presenza di associazioni e rappresentanze politiche

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Questa mattina si è tenuto nella sala consiliare del comune di Lamezia un incontro organizzato dalla Fiom-Cgil originato dall’appello dei migranti della Fiom dopo il caso Aquarius. "Il Cammino della speranza. Migranti: accoglienza, dignità, lavoro" questo il tema dell’iniziativa a cui hanno partecipato numerose associazioni umanitarie, sindaci e anche il Presidente della Regione Mario Oliverio.“Abbiamo circa 40mila iscritti migranti, che nella maggior parte stanno nelle regioni del Nord. L’incontro di oggi vuole essere una risposta per contrastare la disumanità e il razzismo in preoccupante aumento nel nostro Paese. -dichiara Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Abbiamo scelto di mettere in rete le diverse realtà che si occupano di migranti, perché è necessario costruire una sinergia per prendere parola con forza e mobilitarci contro razzismo e fascismo. Una rete dell’accoglienza e della solidarietà. Il fascismo è nato proprio dall’idea che una razza sia superiore a un’altra. Il razzismo è presente anche nei luoghi di lavoro, ed è per questo che nelle regioni del Nord stiamo organizzando in questi mesi diverse iniziative antifasciste e antirazziste. Dobbiamo sviluppare tutte le forme di lotta democratica, dentro e fuori dai luoghi di lavoro, per contrastare questa ondata di odio e di razzismo contro essere umani sfuggiti da povertà e guerre.” Dire anche le parole del Presidente Oliverio che ha detto: “Alimentare la paura per racimolare consensi, non serve. L'Europa deve interrogarsi sulle cause del fenomeno e agire su di esse.




E il campo delle forze progressiste, che non sono animate da spirito xenofobo e guardano con una impostazione umanitaria ed inclusiva a questo fenomeno, tesa ad affermare i diritti delle persone, deve avere la capacità di mettere in campo una proposta concreta e unitaria. Dal ministro Salvini che nei giorni scorsi è venuto in Calabria -ha aggiunto Oliverio- mi aspetto che la vergogna della tendopoli di San Ferdinando venga definitivamente cancellata non con la deportazione, ma con politiche adeguate che consentano di dare una risposta umanitaria attraverso provvedimenti e politiche di integrazione. Noi, pur non avendo competenze in materia, abbiamo dato un piccolo segnale, mettendo a disposizione qualche centinaio di migliaia di euro per un primo intervento. Ora mi aspetto che si vada oltre. Gli uomini e le donne che sono ospitati a San Ferdinando non sono clandestini e devono essere trattati come persone. Il rispetto della dignità delle persone viene prima di ogni cosa". Tematiche importanti che hanno spaziato e affrontato svariate tematiche inerenti il focus del convegno. A soffermarsi sulle torture e le violenze subite dai migranti duranti i viaggi nel deserto si è espresso uni psichiatra di Medici per i diritti umani che opera con un team in provincia di Ragusa:” Altro che crociere – c'è chi cade dai fuoristrada viene lasciato a terra nel deserto, c'è chi viene seviziato in Libia, ci sono ghetti in Libia in cui si defeca e si urina stando ammucchiati in 50 in una stanza. Sappiamo spesso dei morti nel Mediterraneo ma non sappiamo mai abbastanza dei morti nel deserto o nei centri di detenzione in Libia.” Una situazione dunque poco conosciuta anche a livello mediatico e per la quale molte sarebbero le azioni da attuare, differenti secondo molti, da quelle attualmente “praticate” dal governo vigente. “Io voglio credere in una politica capace di avviare un'idea di emancipazione delle persone più deboli. -ha dichiarato Mimmo Lucano, sindaco di Riace- Noi vogliamo giustizia per Soumaila Sako, noi vogliamo giustizia Becky Moses, i sindacati e la sinistra trovino il modo di reagire.” (f.t)

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