Taglio ai vitalizi degli ex deputati: ora tocca a loro fare sacrifici. Ecco chi sono i 52 calabresi

Assegno nella stragrande maggioranza dei casi dimezzato. Record assoluto per l'ex parlamentare di Locri Mario Laganà: -72%. Sforbiciata anche per Agazio Loiero, Sandro Principe, Mario Tassone e Saverio Zavettieri

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Era tra i punti del contratto di governo stipulato tra Lega e Movimento Cinqustelle. Il "taglio" dei vitalizi degli ex parlamentari oggi è un dato di fatto. Ieri l'Ufficio di presidenza della Camera dei deputati ha dato il via libera alla delibera presentata dal presidente Roberto Fico. Gli assegni percepiti dagli ex deputati non saranno cancellati, bensì ricalcolati in base al metodo contributivo. I sì sono stati 12: 9 della maggioranza (M5s e Lega), 1 del Pd, e 2 di Fratelli d'Italia. Tre i voti di astensioni, dei 3 esponenti di Forza Italia. Non hanno partecipato al voto l'esponente di Leu e del gruppo Misto. Immediati i festeggiamenti del Movimento cinque stelle in piazza Montecitorio, con palloncini gialli, bottiglie di champagne e la scritta "Bye bye vitalizi", formata con lettere gonfiabili. "Stiamo cancellando un privilegio non un diritto e quando si fa qualcosa per le persone è giusto festeggiare", ha commentato Francesco Silvestri, vice capogruppo alla Camera. Poi l'invito del leader Luigi Di Maio all'altro ramo del Parlamento: "Il Senato prenda esempio dalla Camera".




Le pensioni degli ex deputati calabresi. Sono 52 gli ex deputati calabresi che si vedranno, quasi tutti, decurtato il "vitalizio". Con qualche eccezione. Infatti, la nuova disciplina favorirebbe il "leone socialista" Cesare Marini che incasserebbe un aumento del 37, 54 %, passando da 8.389 euro a 11.563 euro mensili. Il resto della compagnia sarà sottoposto ad una drastica, nella stragrande maggioranza dei casi, "cura dimagrante". Il record assoluto spetta all'ex deputato di Locri, Mario Laganà: da 4.825 a 1.282 euro mensili (più o meno lo stipendio di un vigile del fuoco), ossia - 72,8%. Sforbiciata di oltre 3000 euro per l'ex governatore Agazio Loiero che a fronte degli 8455 euro percepiti finora, appena la nuova disciplina entrerà in vigore, dovrà accontentarsi (si fa per dire) di 5.293 euro.

Gli ex Dc. Restando tra gli ex Dc, "sacrifici" in vista per l'indefesso propugnatore del "centro di gravità permanente" Mario Tassone che passerà da 10.631 a 5642 euro; per il già sottosegretario con il Governo Prodi, Gigi Meduri (da 3.108 a 2.125 euro), per il 91enne vibonese e potentissimo esponente della "balena bianca" calabrese Carmelo Puja (da 6.590 a 4.752 euro). Per l'assegno del cosentino Pietro Rende (81 anni), infine, non sarà usata la forbice ma direttamente la mannaia (da 6.590 a 1.869 euro).

Compagni indietro tutta.   Quasi tutti dimezzati gli indennizzi degli ex deputati iscritti a partiti della Sinistra. L'ex segretario regionale del Pci (dal 1970 al 1980) e capolista alla Camera per tre legislature, Franco Ambrogio, vedrà la propria pensione da deputato scendere del 70% (da 6.590 a 2.011 euro). Più fortunato il sidernese Domenico Bova che dovrà rinunciare a poco più di 1.000 euro (da 6.590 a 5.173), mentre lo scrittore Vincenzo Ciconte (eletto deputato nel 1987 con il Pci e poi confermato nel 1992 tra le file del Pds) da 3.108 euro scenderà a 1.439 euro. Dovrà rinunciare ad appena 1.300 euro l'ex sindaco socialista di Catanzaro Rosario Olivo (da 6.590 euro a 5.253 euro). A "piangere", invece, saranno Sandro Principe (da 4.725 a 1.495 euro), Giuseppe Soriero (da 6.500 a 3.946 euro) e Saverio Zavettieri (da 6.590 a 2.937 euro). Senza dimenticare il "vetero comunista" Peppino Lavorato: da 3.108 a 1.162 euro.

Altri casi. L'ex missino Michele Traversa dovrebbe prendere 1.557 euro (oggi ne incassa 2.256), il "camaleontico" Aurelio Misiti 2.971 euro (da 3.429), il repubblicano Francesco Nucara 5.384 euro (da 8.962).Nella lista anche i "calabresi di adozione": Simona dalla Chiesa, figlia del generale Carlo Alberto dalla Chiesa, nata a Firenze ma eletta per per due volte nel collegio di Catanzaro (1992 e 1994) tra le file del Pds che da 4.725 arretra a 2.271 euro mensili. Discorso a parte per l'ex presidente della Camera dei deputati Luciano Violante che beneficerebbe addirittura di un incremento di "pensione": da 10.507 a 13.826 euro mensili.




Conclusioni. Dal ricalcolo dei vitalizi il risparmio per le casse della Stato sarà minimo ma comunque un segnale bisognava darlo. Soprattutto ai cittadini calabresi che, secondo tutti gli indicatori economici, sono agli ultimi posti in Italia in quanto a reddito pro-capite. Cittadini che spesso devono arrabattarsi in mille modi per portare a casa il minimo indispensabile per poter vivere (si pensi che nella nostra regione chi ha uno stipendio di 1000-1200 euro al mese è annoverato tra i fortunati). Cittadini  che malgrado hanno pagato e paghino profumatamente parlamentari, ex parlamentari e consiglieri regionali non vedono la risoluzione dei loro problemi, a cominciare da quello occupazionale. Visto che negli ultimi 30 anni hanno chiesto "sacrifici" ai cittadini non crediamo che sia un problema per loro farne qualcuno adesso. E non è una questione di "Casta" ma di giustizia sociale, quella giustizia sociale tanto cara alla Sinistra. Soprattutto ai 52 ex deputati calabresi, proprio perché eletti in una delle regioni più povere d'Italia, viene chiesto di distinguersi dai colleghi del resto di Italia dissociandosi da eventuali ricorsi alla Corte costituzionale. Sarebbe un bel gesto da parte loro perché, per una volta, dimostrerebbe che oltre ad essere "con, per e tra la gente" sono anche "come la gente"...comune.

Di seguito l'elenco completo.