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Gratteri a Trame, “I candidati siedono alle tavole dei mafiosi per ottenere pacchetti di voti”

Inizia con argomenti di quotidiana  discussione il Festival,  giunto all’ottava  edizione. Ospite sella prima serata il capo della Dda di Catanzaro che ha illustrato le tematiche del suo ultimo libro e plaudito al lavoro svolto dal procuratore di Lamezia Curcio

Gratteri a Trame

Il Festival dei libri sulle mafie è iniziato con la presentazione di un libro che rimette in luce un mondo oscuro di connivenze, associazioni, silenzi e scambi. “Fiumi d'oro. Come la 'ndrangheta investe i soldi della cocaina nell'economia legale", questo il titolo dell’ultima creazione di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso. L’opera è stata oggetto di una conversazione con il direttore artistico del festival, Savatteri, sul palco di Trame , dove il Procuratore Gratteri è da anni ospite fisso.




Il Procuratore “colpisce” anche gli imprenditori nella sua esposizione in particolare il mondo dell’imprenditoria agricola : “sfruttano indiscriminatamente il lavoro dei braccianti stranieri quando conviene, - dichiara Gratteri-per poi dichiararsi pubblicamente contro gli immigrati". Una ‘Ndrangheta che ha una fitta rete d’aiuti alle spalle e che necessita dell’ausilio di professionisti per riciclare il denaro sporco. Un rapporto iniziato già in tempi molto lontani: “Fin dalla metà dell''800 esiste un rapporto stretto fra classe dotta e criminalità organizzata. Quando sentite parlare contro la mafia i benpensanti sappiate che in questo modo un'intera classe dirigente si autoassolve, come se la crescita del fenomeno riguardasse altri.In realtà ,latifondisti, classe borghese e aristocratica hanno sempre avuto connivenze.

"Una mafia che prima svolgeva il ruolo di apripista, lo scenario, ora, però, risulta notevolmente modificato, sottolinea Gratteri : "Sono i candidati alle elezioni a sedersi alla tavola dei mafiosi per ottenere appoggio o pacchetti di voti, per condannare poi il fenomeno in circostanze ufficiali". Una serie di eventi e fenomeni che parto dai traffici illeciti di sostanze stupefacenti. Il Procuratore sul tema, ben conosciuto, rivolge il proprio parere negativo riguardo alla legalizzazione di tutte le sostanze senza riguardo tra pesanti o leggere.La legge sulla legalizzazione della cannabis, non approvata ancora, sarebbe inutile secondo il Procuratore poiché a farne uso sono prevalentemente ragazzini minorenni che dunque non potrebbero rivolgersi alle farmacie e che “ continuerebbero ad acquistarla dalla criminalità organizzata." Alla domanda, rivolta da Savatteri a Gratteri su un’ipotetica legalizzazione delle droghe pesanti , come la cocaina , il Procuratore ha sottolineato quanto il prezzo di mercato sarebbe eccessivo per poter “concorrere” con quello della malavita. Il tema della legalizzazione di sostanze si è paragonato a quello delle slot machine, già legalizzate, che ha provocato non pochi danni, come la ludopatia, paragonabili agli ipotetici che potrebbero avvenire nel momento in cui si legalizzassero le sostanze stupefacenti. La legalizzazione degli stupefacenti, come la cocaina, sarebbe inoltre reale utopia poiché nei paesi produttori, Colombia, Bolivia e Perù la coltivazione è illegale, anche se il traffico esiste, e il ricavato viene reinvestito nelle capitali europee. Una soluzione, ipotizzata da Gratteri, sarebbe quella della tracciabilita’ delle banconote: "Se si aumenta questo –si elimina riciclaggio e lavoro nero."
Durante il Festival inoltre il Procuratore di Catanzaro ha ricordato ai lametini di aver mantenuto fede alla promessa di incriminare l’assassino dell’ avvocato Pagliuso e ha sottolineato l’utilità della quotidiana collaborazione con il Procuratore di Lamezia Curcio. (f.t)

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