Lamezia, protestano le guardie giurate davanti all’aeroporto: ”Vogliamo lo stipendio”

Sugli scudi i dipendenti dell’ “istituto di vigilanza notturna e diurna di Catanzaro” operanti in svariate realtà regionali pubbliche e private. I lavoratori chiedono le mensilità arretrate, il giorno di riposo e il pagamento degli straordinari, sono ad ora negati

8A4CDC01-911D-48C9-9A89-57202C09E3C0

Otto mensilità non pagate, straordinari accumulati per un monte ore pari anche a 1000, assenza di giornate di riposo. Queste le contestazioni fatte, davanti l’ingresso partenze dell’aeroporto internazionale lametino, dai lavoratori dell’ “istituto di vigilanza notturna a e diurna di Catanzaro”. Una protesta organizzata attraverso le sigle sindacali di Uil e Cgil che hanno sostenuto, con la presenza dei segretari, i lavoratori durante tutte le ore di protesta. “Un’iniziativa a carattere regionale- sottolinea Luigi Scarnati, segretario regionale Filcams Cgil Calabria- e non solo dei dipendenti dell’aeroporto. Quello di oggi è uno sciopero che riguarda tutto l’organico di un istituto che fa appalti non solo sull’aeroporto per la Sacal ma anche sull’ Inps regionale e sulle sedi provinciali, in cantieri e in altri istituti pubblici e privati. I ritardi non riguardano solo i pagamenti dei salari ma ci sono ritardi che riguardano retribuzioni di altri istituti contrattuali, gli straordinari, la previdenza contrattuale piuttosto che le ferie e i riposi dei lavoratori. La mancanza dei riposi è un problema che riguarda anche la sicurezza sui luoghi di lavoro perché quando un lavoratore non riposa rischia di non fare bene il proprio mestiere.” Proteste e manifestazioni che si susseguono da tempo per le stesse problematiche , infatti, pochi mesi fa, in occasione dello sciopero Nazionale, i lavoratori dell’ azienda di sicurezza avevano manifestato per rappresentare i propri disagi che, ovviamente, si ripercuotono anche sulle famiglie, come sottolineato da Gianvincenzo Baldino, uno dei lavoratori scioperanti: “Ci sono colleghi e le loro famiglie che vivono una situazione economica davvero disastrosa. Abbiamo totalizzato tra 150/200 giorni di ferie non godute e tra 800/ 1000 ore di straordinario. Di riflesso questa situazione la vivono le nostre famiglie”.




Famiglie “condannate” a stipendi singhiozzanti e orari lavorativi massacranti, un clima di tensione ed esasperazione quello che si percepisce dai lavoratori che, attraverso i sindacati, hanno più volte tentato degli accordi puntualmente non rispettati. “Una situazione particolare- ha detto Saverio Scarpino, segretario provinciale Uiltucs Catanzaro- il sindacato prima di arrivare a questa giornata ha cercato di mediare in tutti i modi con accordi non rispettati dall’azienda per almeno cinque volte.” Tentavi sino ad ora fallimentari che hanno provocato una protesta che i lavoratori riproporranno qualora la situazione dovesse rimanere invariata. (f.t)