“A livello canonico, ogni attività svolta dai presunti organi della Fondazione, compreso il presidente, a partire dal primo agosto 2017, è da ritenersi illegittima”. Con queste parole la congregazione per il clero, presieduta dal cardinale Beniamino Stella, ha respinto il ricorso che era stato presentato dal presidente dell’ente morale di Paravati Pasquale Anastasi avverso “la illegittimità assembleare dei soci fondatori del 20 gennaio 2018; la illegittimità della riunione dei e soci fondatori del 17 febbraio successivo, la illegittimità delle nomine, delle designazioni dei tre soci fondatori e di ogni altro atto conseguente alle riunioni assembleari del 2° gennaio e del 17 febbraio, della sospensione dell’assemblea dei soci convocata per il 10 marzo”.
Ma al di là dei contenuti con cui il ricorso è stato rigettato occorre sottolineare che dalla stessa congregazione per i clero è partito forte e chiaro l’invito sia alla “Pia fondazione” - alla quale con lettera separata è stato fatto notare che dal “primo agosto 2017 l’ente che continua ad essere in vita, in quanto non è stato soppresso dalla competente Autorità ecclesiali è privo di un valido statuto canonico” – che al vescovo della diocesi di Mileto Nicotera Tropea monsignor Luigi Renzo di adoperarsi per trovare una soluzione. In particolare ai membri della Fondazione di Natuzza Evolo viene chiesto “di riallacciare al più presto per i bene dei fedeli e della chiesa, i buoni rapporti con il vescovo e di trovare in spirito di obbedienza, un accordo con lui al fine di dotare la fondazione di un nuovo e valido statuto canonico, condiviso da tutti gli interessati”.
All’ordinario diocesano “confidando nel suo prudente discernimento pastorale” viene,invece, chiesto di continuare a seguire da vicino la vicenda della fondazione cercando di trovar quanto prima in obbedienza a Lei una soluzione condivisa che possa porre termine alla diatriba in corso”.
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