Erosione costiera, in sessanta anni la Calabria ha perso chilometri di spiaggia

‘Ndrangheta, opere irresponsabili dell’uomo, iniziative scorrete, mille le motivazioni spiegate dal capo della protezione civile calabrese Carlo Tansi

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Erosione costiera, litorali sempre più vittime di crolli e devastazione. Una situazione che annualmente tende al peggioramento molto spesso a causa di incaute azioni e manipolazioni della natura operate dall’uomo. Questa la tematica trattata al convegno che si è tenuto nell’istituto Agrario di Gizzeria. La costa tirrenica sicuramente è stata descritta come la più colpita e ormai privata delle lunghe coste di sabbia bronzo-oro che la caratterizzavano. “La costa Tirrenica calabrese negli ultimi 60 anni è arretrata mediamente di circa 100-120 metri - ha dichiarato Carlo Tansi, direttore della protezione civile regionale-. Tutto questo è stato determinato dalla dissennata opera dell’uomo perché in pratica il motivo dell’erosione costiera è dovuto al fatto che i fiumi quando piove in modo consistente e quando si verificano le alluvioni paradossalmente nutrono le spiagge; un perfetto circolo della natura dove, però, l’uomo ha messo la mano restringendo i fiumi fini all’inverosimile. I fiumi dunque non hanno più la potenza per portare i detriti che nascono dalle alluvioni e che nutrono le spiagge. In questo modo fanno danni”.




'Ndrangheta ed erosione. Territori ormai spogli di fasce di sabbia ma anche interessante “merce” per le ecomafie che da sempre utilizzano la natura come importante “scarico merci”, così come spiegato da Arturo Bova, presidente della commissione anti-ndrangheta: "Abbiamo un rapporto annuale sulle ecomafie che purtroppo è un vero stillicidio di brutte notizie. Un rapporto che, tra l’altro, ha dei dati sempre in crescita. C’è un dato statistico che evidenzia che laddove c’è presenza malavitosa i reati ma anche il dissesto aumentano esponenzialmente. Il circuito per cui la mafia estrae materiale da cave abusivamente, le stesse cave che divengono poi luoghi in cui vengono gettati rifiuti talvolta speciali ma anche in mare che ha dei misteri ancora non chiariti in ordine a scorie radioattive. È un circuito che si interseca”. ‘Ndrangheta, opere irresponsabili dell’uomo, iniziative scorrete, mille le motivazioni che hanno portata la costa calabrese in una condizione di forte indigenza. Mille motivazioni, poche certezze che, però, non fanno morire nella popolazione la speranza di una florida ripresa anche attraverso la sensibilizzazione delle realtà locali. (f.t.)

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