Cronaca

Una rissa scoppiata per un quod rumoroso dietro l’omicidio al campo rom di Lamezia

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Gli inquirenti hanno ricostruito la dinamica dell’omicidio: Berlingieri stava cercando di sedare la lite. Fermato il killer che ha sparato due colpi di fucile

Un arresto avvenuto in tempi rapidissimi, quello che ha portato al fermo di Salvatore Amato. Sarebbe stato lui ad uccidere Luigi Berlingieri nel campo rom di Scordovillo a Lamezia Terme. Le motivazioni sarebbero futili così come emerso dalla conferenza stampa, avvenuta in mattinata, nella sede del commissariato cittadino. Berlingeri sarebbe stato ucciso al culmine di un litigio scoppiato per futili motivi, morto per aver cercato di rasserenare i presenti, infervorati a causa di una rissa nata per il frastuono provocato dal passaggio continuato di un quad all’interno del campo rom di Scordovillo.

Questa la scintilla che ha portato Salvatore Amato a sparare i colpi, probabilmente anche con l’intento di difendere il fratello partecipe attivamente nella rissa. Il trentunenne è stato individuato dal personale della Squadra mobile di Catanzaro e del Commissariato lametino in tempi brevi e in un contesto non semplice e cristallino come quello del campo di Scordovillo. “Le attività investigative- ha sottolineato Curcio-si sono volte in un contesto di una cortina impenetrabile di silenzio, con sforzi investigativi non indifferenti”. Un lavoro di collaborazione tra Procura e forze dell’ordine, che sempre più si dimostra rapido e chiaro, così come affermato dal questore Ruocco:  “Noi stiamo dando delle risposte celeri e puntuali, un valore aggiunto di grande sinergia positiva tra il commissariato, la squadra mobile e la procura.” L’omicidio Berlingeri, dunque, a quarantotto ore dall’avvenimento parrebbe risolto. Il fermo disposto dal pm Emanuela Costa che segue le indagini attende la convalida da parte del gip del Tribunale di Lamezia, il cui esito dovrebbe essere noto entro le quarantotto ore prossime. (f.t)

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