Autobomba a Limbadi, la criminalità non si ferma: un bastone per intimidire la mamma di Matteo Vinci

L’oggetto è stato ritrovato sul piantone che regge la sbarra del terreno su cui Rosaria Scarpulla si era recata questo pomeriggio

autobomba-limbadi

Non si ferma l’escalation di minacce a Limbadi. Nel mirino della criminalità organizzata ancora la famiglia di Matteo Vinci, il giovane fatto saltare in aria in auto insieme al padre, rimasto gravemente ferito, lo scorso 9 aprile. Ebbene, questo pomeriggio la madre della vittima, la signora Rosaria Scarpulla, mentre si recava sul terreno oggetto dell’attentato, ha ritrovato, poggiato sul lucchetto che regge la sbarra, un lungo bastone.

Un chiaro segnale di avvertimento secondo l’avvocato Giuseppe De Pace, legale della famiglia. “Un modo per farle capire – ha detto il legale  – che se non la smette di parlare finirà come il figlio ed il marito”. Prontamente sono stati avvisati dell’accaduto i carabinieri della Stazione di Limbadi. Il legale ha provveduto ad informare di quanto avvenuto il prefetto di Vibo Valentia, sollecitando l’attribuzione della scorta alla signora Scarpulla prima che possa verificarsi qualche altro episodio spiacevole. Maggiori dettagli sulla vicenda verranno forniti nella mattinata di domani

Più informazioni