Politica

Debiti di Stato, il senatore Mangialavori presenta la legge “salva-imprenditori”

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La proposta di legge del parlamentare vibonese favorisce la compensazione dei crediti degli imprenditori ed evita che il ritardo nei pagamenti della Pa causi il fallimento delle aziende

La drammatica storia dell’imprenditore monzese Sergio Bramini, titolare di un’azienda fallita benché vantasse crediti milionari nei confronti della pubblica amministrazione, rende non più procrastinabile un intervento che miri alla tutela di tutti quegli operatori economici “strozzati” da debiti di Stato mai pagati. La proposta di legge del senatore di Forza Italia Giuseppe Mangialavori, depositata questa mattina a Palazzo Madama, va proprio nella direzione di favorire la compensazione dei crediti degli imprenditori e di evitare che il ritardo nei pagamenti della pubblica amministrazione sia la causa principale del fallimento delle aziende e dell’impoverimento dell’intero tessuto economico italiano. “Si tratta – commenta lo stesso Mangialavori – di una proposta di legge che vuole estendere le tutele per tutti quegli imprenditori diventati vittime di un paradosso burocratico: lo Stato pretende il pagamento delle sue cartelle esattoriali ma, al tempo stesso, dimentica di onorare i suoi debiti nei confronti delle aziende a cui intima di regolarizzare la loro posizione”.

La proposta di Mangialavori prevede tre articoli di legge. Con l’articolo 1 vengono estese anche per il 2018 le disposizioni previste dal piano “Destinazione Italia”, nella parte in cui stabilisce le modalità per la compensazione delle cartelle esattoriali in favore di imprese titolari di crediti maturati nei confronti della pubblica amministrazione, nel caso in cui la somma iscritta a ruolo sia inferiore o pari al credito vantato. Il testo, inoltre, fissa regole più stringenti per l’individuazione degli enti che rientrano nella pubblica amministrazione statale. Come si ricorderà, l’azienda dell’imprenditore Bramini, attiva nel settore dei rifiuti, è fallita malgrado vantasse crediti per 4 milioni di euro, la maggior parte dei quali contratti dagli Ato siciliani. Il curatore fallimentare ha scontato del 90% i crediti dell’azienda di Bramini proprio perché gli Ambiti territoriali ottimali – nonostante l’Istat includesse nell’elenco delle amministrazioni pubbliche anche gli enti di regolazione dei servizi idrici e dei rifiuti (ex Aato) – sono stati equiparati a società private che possono essere soggette a fallimento.
La proposta Mangialavori, all’articolo 2, prevede quindi che i titolari di crediti “non prescritti, certi, liquidi ed esigibili nei confronti delle amministrazioni pubbliche inserite nell’elenco Istat” possano essere assistiti dal Fondo di garanzia dello Stato. Il Fondo sarà rifinanziato con una dotazione di 200 milioni di euro per tutto il 2018. 

L’altra novità riguarda il congelamento delle attività di riscossione nei confronti di quei soggetti che vantano crediti nei confronti dello Stato. L’articolo 3 della proposta Mangialavori, infatti, stabilisce che a decorrere dalla entrata in vigore della legge «sono sospese tutte le attività di riscossione delle somme dovute per cartelle di pagamento» verso i titolari di crediti nei confronti della pubblica amministrazione. “Questa proposta di legge – conclude Mangialavori – risponde alla necessità di ristabilire un principio di giustizia nel rapporto tra mondo economico e pubblica amministrazione. Lo Stato non può essere un cattivo pagatore e, contemporaneamente, un agente di riscossione implacabile. Serve un maggiore equilibrio nei rapporti e il testo risponde proprio a questa necessità. Mi auguro, pertanto, che il Parlamento voglia approvare al più presto una norma che va incontro alle esigenze dell’intero sistema produttivo nazionale”.