Nel laboratorio aveva quasi un quintale e mezzo di droga essiccata. Il pm aveva chiesto sei anni di reclusione
Quattro anni di reclusione da scontare ai domiciliari sono stati inflitti dal gip del Tribunale di Palmi a Rocco Di maio, accusato di possesso e spaccio di droga. Due in meno rispetto alle richieste del pubblico ministero. Rocco De Maio era stato arrestato il 12 settembre 2017, quando gli uomini del commissariato di Gioia Tauro aveva fatto irruzione in un appezzamento di terreno nel pieno centro abitato di Gioia Tauro, rinvenendo una vasta piantagione composta da circa 1000 piante di marijuana alte oltre 2 metri e pronte per essere raccolte. La piantagione era irrigata da un sofisticato sistema a goccia abilmente occultato ed in perfetta efficienza.
Al momento dell’irruzione nel terreno, nascosto tra la fitta vegetazione, il personale della polizia di Stato ha individuato e fermato Rocco De Maio, già noto alle forze dell’ordine. Le attività di controllo dell’appezzamento di terreno hanno permesso l’individuazione di un piccolo edificio, adibito a laboratorio per l’essiccazione, la pesatura, la trattazione ed il confezionamento della marijuana. All’interno del laboratorio, sono stati rinvenuti altri 142 chili netti di cannabis già essiccata e pronta per il confezionamento e la vendita al dettaglio.
Infine, durante le fasi della perquisizione sono state rinvenute le attrezzature e le strumentazioni per l’essiccazione, la pesatura, la trattazione ed il confezionamento in dosi della droga che avrebbe fruttato centinaia di migliaia di euro. Tutto il materiale è stato sequestrato, così come il laboratorio e l’appezzamento di terreno.
Rocco De Maio, a quel punto, era stato dichiarato in arresto per coltivazione, produzione, estrazione, raffinazione e detenzione illecita di sostanza stupefacente del tipo canapa indiana, con l’aggravante dell’ingente quantitativo, e portato in carcere a Palmi
