Economia & Società

Pizzo, festeggiamenti Santo patrono: dibattiti e confronti

pizzo-4.jpg

Settimana di intensa attività che ha avuto il suo culmine nell’incontro tenutosi al Castello Murat

I festeggiamenti per San Giorgio, Santo Patrono della Città di Pizzo, quest’anno hanno vissuto momenti di partecipazione intensi, grazie all’idea di trasformare l’occasione in una serie di appuntamenti di riflessione che per un’intera settimana ha coinvolto i napitini in diverse tematiche di stringente attualità. E così, quella che è stata la “Settimana Giorgiana” è stata un motivo per incontri e dibattiti che hanno coinvolto attirando l’attenzione dei tanti partecipanti, grazie all’idea di don Pasquale Rosano, Parroco del Duomo di Pizzo, che ha avuto il valido supporto, in termini di organizzazione e programmazione, nel presidente dell’Associazione dei Cavalieri al Merito della Repubblica, Ancri, Gaetano Paduano.

E proprio questo nuovo ed interessante rapporto di collaborazione tra la Comunità del Duomo di Pizzo e l’ANCRI, in considerazione che San Giorgio è anche il Santo Protettore dei Cavalieri, ha dato vita ad un’intensa settimana di attività che ha avuto il suo culmine nell’incontro tenutosi nel terrazzo del Castello Murat dedicato al tema: “Il Cavaliere nella quotidianità”.  Come sottolineato da don Pasquale Rosano, la scelta di questo tema è stato immaginato proprio perché la riflessione più importante da fare è quella legata al fatto che tutti dobbiamo sentirci pronti a combattere e vincere, come fece San Giorgio, il “drago”, che rappresenta tutte quelle storture, quelle ingiustizie, quelle cattiverie che sembrano prendere in questo momento il sopravvento in questa nostra società.

A conferma dell’indirizzo che si è voluto dare all’incontro, la testimonianza di due protagonisti nella prevenzione del crimine e nella alla criminalità che nel Vibonese rappresenta una priorità assoluta: il Comandante provinciale della Polizia Stradale, Pasquale Ciocca, e il Vicario del Questore di Vibo Valentia, Giovanni Marziano, protagonisti di quell’impegno quotidiano svolto dagli uomini e dalle donne delle forze dell’ordine e garanzia della nostra sicurezza. È toccato al presidente provinciale dell’ANCRI, Gaetano Paduano, entrare nel merito della tematica. Dopo aver illustrato i compiti dell’associazione ANCRI ed aver specificato il senso ed il valore sociale che impegna gli insigniti al Merito della Repubblica, ha indirizzato l’intervento del sociologo Maurizio Bonanno, chiamato il compito di specificare il significato di essere e sentirsi “Cavalieri” nel senso di un recupero ed un rilancio di quelle regole elementari di convivenza civile che sempre più spesso sembrano essersi smarriti nella società attuale.

Bonanno ha parlato del “…bisogno di imparare nuovamente quella che un tempo i nostri anziani definivano la “buona creanza”, ovvero recuperare quei valori che caratterizzavano la nostra società recuperando il valore della vicinanza e della solidarietà, il gusto della sobrietà legata ad una certa eleganza nei comportamenti”.  “Dobbiamo innanzitutto – ha affermato Maurizio Bonanno – capire quando, esattamente, si sono rotti gli argini. Quando sono saltate regole elementari di convivenza, tolleranza, persino di educazione minima. Perché ormai il pensiero di pancia, la battuta greve, sono diventati consuetudine dimenticando che le responsabilità sono sempre individuali, e forse qualche distinzione andrebbe fatta. L’ansia di essere vicini alla gente ha prodotto un avvicinamento al peggio della gente, spesso tollerato con molta indulgenza”. E viviamo, così, in uno strano paradosso: “Perché se è vero che cresce l’abbrutimento e la volgarità ha proseguito Bonanno, che da sociologo è componente del Direttivo nazionale dell’ASI (Associazione Sociologi Italiani) – è vero anche che aumenta l’insofferenza verso questo abbrutimento e volgarità dei tempi”.

Più informazioni