Cronaca

Droga, armi e riti di affiliazione nel Vibonese: rimangono in carcere i fratelli Piccolo

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Il giudice per le indagini preliminari ha accolto le richieste avanzate dal pubblico ministero

Restano in carcere i fratelli Domenico e Salvatore Piccolo, di 26 e 19 anni, di Nicotera Marina, fermati venerdì scorso dai carabinieri per detenzione illegale di armi e possesso di sostanze stupefacenti. L’ordinanza è stata vergata dal giudice per le indagini preliminari Gabriella Lupoli. A determinare la scelta, la constatazione di un “grave quadro indiziario”.

Ad essi, secondo il giudice del Tribunale di Vibo Valentia, sarebbero riconducibili sia le armi che la droga rinvenuta in casa dello zio defunto, ucciso dal figlio. Ritrovato dai carabinieri anche un manoscritto con i riti di affiliazione alla ‘ndrangheta. A difendere gli arrestati gli avvocati Giuseppe Di Renzo e Francesco Stilo. 

Erano in possesso di una pistola ed un fucile, entrambi con matricola abrasa, 90 cartucce, un passamontagna, due giubbotti anti-proiettili, 282 grammi di marijuana, 20 grammi di cocaina, tre bilancini di precisione e materiale per il confezionamento della sostanza stupefacente.

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