Il tema che fa da filo conduttore è lo slogan “Dammi un cuore che ascolta”
Si celebrerà domenica prossima, 22 aprile, in tutta la chiesa cattolica la 55° giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, istituita dal Beato Paolo VI nel 1964. In questa giornata la chiesa cattolica invita tutti i cristiani a pregare in maniera corale e unanime per il dono di sante e numerose vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata.
La giornata è una occasione per ridire a tutti con forza la bellezza della vita e della fede come risposta alla chiamata di Dio e per riannunciare la buona notizia che, come scrive Papa Francesco nel suo messaggio “ non siamo immersi nel caso e che la nostra vita e la nostra presenza nel mondo sono frutto di una vocazione divina”.
Anche la diocesi di Mileto Nicotera Tropea si sta preparando a celebrare in modo attivo e consapevole questo appuntamento ecclesiale. Proprio per questo l’ufficio per la pastorale delle vocazioni, guidato dal direttore don Francesco Sicari in collaborazione con il Seminario Vescovile di Mileto, guidato dal rettore don Antonio Gennaro hanno programmato un calendario di incontri di preghiera, di riflessione sul vangelo e di catechesi che si stanno svolgendo nelle parrocchie delle cinque zone pastorali della diocesi.
In particolare gli incontri si sono svolti nella parrocchia di Gerocarne, in quella di Nicotera Marina, nella parrocchia di San Francesco a Pizzo e nella parrocchia di Spilinga dove si è svolta una veglia per i giovani del territorio.
La settimana vocazionale si concluderà sabato 21 alle ore 20.00 con una veglia di preghiera che si terrà nella parrocchia di Santa Maria La Nova in Vibo Valentia e sarà presieduta da don Francesco Sicari, che è anche direttore dell’ufficio per la pastorale delle vocazioni della Conferenza episcopale Calabra. Alla veglia diocesana interverranno tutte le associazioni e i movimenti ecclesiali della nostra diocesi di Mileto – Nicotera – Tropea.
Il tema che fa da filo conduttore è lo slogan “Dammi un cuore che ascolta”. Si tratta della risposta che il Re Salomone diede a Dio. Dio in sogno si rivolge a Salomone: Chiedimi ciò che vuoi. La risposta del giovane Re fu di una sensibilità e umanità disarmanti: non gli chiese ricchezza, potenza, autorevolezze né tantomeno obbedienza, saggezza o intelletto ma un cuore capace di Ascolto.
E nel suo messaggio proprio sull’ascolto Papa Francesco pone l’attenzione quando afferma: “Dio viene in modo silenzioso e discreto, senza imporsi alla nostra libertà. Così può capitare che la sua voce rimanga soffocata dalle molte preoccupazioni e sollecitazioni che occupano la nostra mente e il nostro cuore. Occorre allora predisporsi a un ascolto profondo della sua Parola e della vita, prestare attenzione anche ai dettagli della nostra quotidianità, imparare a leggere gli eventi con gli occhi della fede, e mantenersi aperti alle sorprese dello Spirito”.
Come tristemente afferma David Maria Turoldo: “questo è un mondo senza misura e senza gloria, perché si è perso il dono e l’uso della contemplazione; è una civiltà del frastuono, si vive un tempo senza preghiera e senza silenzio e quindi senza ascolto. Il diluvio delle nostre parole soffoca l’appassionato suono della Parola”. Come afferma Papa Francesco: Il Signore chiama ancora a vivere con Lui ed andare dietro a Lui, al suo servizio. Non dobbiamo avere paura di rispondere, dobbiamo invece accogliere con cuore aperto la sua Voce. Ascoltarla, discernere la nostra missione personale nella chiesa e nel mondo e viverla nell’oggi che Dio ci dona.
