Cronaca

‘Ndrangheta, sequestro di beni in Svizzera: c’è anche un quadro di pregio

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Le ulteriori indagini condotte in territorio svizzero hanno consentito di individuare vari conti correnti e una cassetta di sicurezza con orologi e gioielli per un valore di 700mila euro

Sono stati i carabinieri di La Spezia ad individuare in Svizzera conti correnti e beni riconducibili a Santo Abossida, ucciso nel 2012 e ritenuto vicino alla cosca Farao-Marincola di Cirò Marina, nel Crotonese.La scoperta è frutto di una indagine, scattata nell’agosto scorso, che portò al sequestro di beni ritenuti riconducibili a un’associazione dedita al traffico di stupefacenti di matrice calabrese. La documentazione sequestrata ha permesso di individuare beni trasferiti all’estero attraverso la società “Sc Athena Classica”, riconducibile a Bombina Abossida e Alicja Olszewska, sorella e moglie di Santo. La società aveva nella disponibilità un quadro di“Bacco” attribuito alla scuola del Caravaggio e custodito nel caveau di un Punto Franco nei pressi di Lugano. Le ulteriori indagini condotte in territorio svizzero hanno consentito di individuare vari conti correnti e una cassetta di sicurezza con orologi e gioielli per un valore di 700mila euro. E’ stato un collaboratore di giustizia a consentire agli inquirenti la ricostruzione di attività illecite per cinque milioni di beni. 

La droga, acquistata da fornitori colombiani, veniva trasportata via mare in Italia, stoccata in un magazzino alla Spezia in quantità vicina quasi sempre alla tonnellata e successivamente commercializzata nel centro-nord Italia attraverso una collaudata rete distributiva.

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