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Spaccio di droga tra Caridà e Dinami, madre-coraggio denuncia e i carabinieri arrestano 4 giovani (VIDEO)

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Le indagini avviate nel mese di luglio 2017 dopo la denuncia della madre di un ragazzo di San Pietro di Caridà da anni assuntore di marijuana

Quattro persone sono state raggiunte, stamattina, da misura cautelare per spaccio di droga. L’operazione, del comando provinciale del carabinieri, coordinata dalla procura di Palmi, ha interessato i Comuni di San Pietro di Caridà, in provincia di Reggio Calabria e Dinami, Vibo Valentia.

Operazione Green CallI nomi  Si tratta di Luciano Franzese, di anni 26, di San Pietro di Caridà, sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari; Rocco Franzese, di anni 29, di San Pietro di Caridà, sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari; Raffaele Schinello, di anni 32, di Dinami, sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza; e Francesco Cavallaro, di anni 22, di Dinami, sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza. Tutti sono ritenuti responsabili a vario titolo del reato di “concorso in detenzione finalizzata allo spaccio ed in cessione di sostanze stupefacenti del tipo marijuana”.

Operazione Green CallL’inchiesta L’odierno provvedimento cautelare giunge alla fine di una mirata attività d’indagine condotta, tra i mesi di luglio e agosto 2017, dalla stazione carabinieri di Serrata nella Piana di Gioia Tauro, sotto il coordinamento dalla Procura di Palmi, nel corso della quale sarebbe stato accertato, mediante servizi di osservazione e pedinamento, con il supporto di attività tecnica, numerose cessioni di marijuana da parte degli indagati nei confronti di giovani del luogo. Le indagini prendevano avvio alla fine del mese di luglio 2017 quando la madre di un ragazzo di San Pietro di Caridà si presentava alla stazione carabinieri di Serrata per denunciare una grave situazione di disagio riferita allo stato di salute del proprio figlio il quale, ormai da oltre tre anni, era divenuto assuntore di sostanza stupefacente del tipo marijuana, con effetti piuttosto evidenti sui suoi comportamenti.

Minacce in famiglia L’attività d’indagine, infatti, consentiva di accertare come il giovane assuntore avesse più volte minacciato, e talvolta anche aggredito violentemente, i propri familiari allo scopo di impossessarsi di alcuni beni, quali monili in oro ed anelli, che avrebbe successivamente venduto per pagare i debiti contratti con gli odierni indagati, suoi spacciatori per l’acquisto della droga. Di qui l’inizio dell’indagine da parte dei carabinieri i quali, in pochissimo tempo, avvalendosi anche di un’intensa attività tecnica, riuscivano a ricostruire la rete di spacciatori che nel tempo avrebbero venduto marijuana al giovane ed ad altri soggetti del posto.

L’arresto Contestualmente i militari sono riusciti a porre fine all’escalation di comportamenti violenti commessi dal giovane a carico del quale, il 19 marzo scorso, i carabinieri di Serrata avevano dato esecuzione ad una misura di sicurezza detentiva, con collocamento in una comunità terapeutica riabilitativa, perché ritenuto responsabile dei reati di “maltrattamenti in famiglia, estorsione e lesioni aggravate”. I destinatari della misura cautelare degli arresti domiciliari, al termine degli adempimenti di rito, sono stati tradotti presso le rispettive abitazioni e posti a disposizione dell’autorità giudiziaria in attesa dell’interrogatorio di garanzia.