Economia & Società

Per non dimenticare le vittime innocenti della mafia, a Vibo la giornata della Memoria

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L’obiettivo di “Libera” è di accendere i riflettori su un territorio in cui, vige da troppo tempo il silenzio delle Istituzioni e della società civile e lo strapotere della ‘ndrangheta ha preso il sopravvento

In Calabria, la XXIII Giornata della Memoria e dell’Impegno si svolgerà a Vibo Valentia, con il tradizionale corteo cittadino al mattino ed i seminari di approfondimento tematico nel corso del pomeriggio.Lo slogan scelto per la Giornata è “Terra. Solchi di verità e giustizia”, la cui piazza nazionale sarà Foggia e quella regionale Vibo Valentia, anche se la stessa iniziativa si svolgerà simultaneamente in oltre 4000 luoghi d’Italia e alcuni d’Europa ed America Latina.

La scelta di Vibo Valentia, quale piazza regionale, è dipesa dalla valutazione di quanto sia importante accendere i riflettori su un territorio in cui, da troppo tempo il silenzio delle Istituzioni e della società civile e lo strapotere della ‘ndrangheta ha preso il sopravvento. I dati parlano chiaro: 27 sono le ‘ndrine censite, uno stillicidio di attentati intimidatori nei confronti di imprenditori e commercianti, decine e decine di casi di lupara bianca, 10 logge massoniche distribuite in provincia, due comuni sciolti per mafia e oggi commissariati, tre commissioni d’accesso in altrettanti comuni. Indagini su corruzione e accuse di collusione che hanno coinvolto politici, parroci e rappresentanti delle forze dell’ordine, fino ad avvocati e magistrati. Una provincia che annovera la più bassa percentuale di riutilizzo sociale dei beni confiscati. Una città come quella di Vibo che vive un enorme problema di devianza minorile nel silenzio più assordante.

Da qui, la considerazione che la manifestazione del prossimo 21 marzo serva innanzitutto a generare consapevolezza e a colmare un ritardo storico, figlio della sottovalutazione. Una manifestazione che sottolinea come per contrastare le mafie e la corruzione occorra si il grande impegno delle forze di polizia e di molti magistrati, ma prima ancora la corresponsabilità di tutti nel diventare una comunità solidale e più giusta, che faccia del “noi” non solo una parola, ma un crocevia di bisogni, desideri e speranze.

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