Cronaca

Gestione “clientelare” e distrazione di fondi a Fondazione “Calabresi nel mondo”, indagato Galati

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Nei confronti dell’ex deputato la Procura ipotizza i reati di abuso d’ufficio, falsità ideologica e peculato. Sequestrati beni tra Catanzaro, Lamezia e Roma. Indagate altre due persone

I carabinieri del Nucleo investigativo di Catanzaro, coadiuvati dai comandi territorialmente competenti, stanno notificando a tre indagati un decreto di sequestro preventivo per equivalente emesso dal gip del Tribunale di Catanzaro su richiesta della Procura. La tre persone al centro dell’inchiesta sono ritenute responsabili a vario titolo di abuso d’ufficio, falsità ideologica e peculato.

Le accuse. Le indagini, che si inquadrano nell’ambito dell’attività volta al contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione, hanno permesso di acclarare “la responsabilità dei predetti in merito alla distrazione di fondi comunitari destinati alla fondazione Calabresi nel Mondo, ente in House della Regione Calabria, attualmente sottoposta a procedura di liquidazione nonché individuare l’illecita locazione di un locale avente sede a Roma”.

Galati indagato. Sequestri e perquisizioni sono stati effettuati a Catanzaro, Lamezia Terme e Roma. Tra gli indagati spicca il nome dell’ex parlamentare lametino Pino Galati, 57 anni, coinvolto nell’inchiesta in qualità di presidente della Fondazione. Oltre all’ex parlamentare per il quale la procura di Catanzaro aveva chiesto l’arresto non concesso dal gip, ci sono anche Giuseppe Antonio Bianco, 67 anni, segretario della fondazione nonché dirigente ad interim del settore Affari generali della presidenza della Regione Calabria, ora in pensione, e Mariangela Cairo, 48 anni, segretario generale della fondazione “I Sud del mondo” e collaboratrice della fondazione “Calabresi nel mondo”. Galati era stato eletto deputato nella lista del Popolo delle libertà, per transitare poi nel gruppo “Noi con l’Italia”. Alle sue spalle una lunga carriera politica con quattro legislature da deputato.

Gestione “clientelare”. L’inchiesta ha evidenziato una gestione “clientelare” delle assunzioni, con la paventata violazione delle norme in materia, ma anche la violazione dello Statuto della fondazione nella parte in cui prevedeva la gratuità degli incarichi di presidente, con la corresponsione di emolumenti senza il vaglio della Giunta regionale. Un terzo aspetto delle indagini riguarda il rapporto tra la fondazione “Calabresi nel mondo” e la fondazione “I Sud del mondo”, di cui Galati è stato pure presidente.

I beni sequestrati. Ammonta a 210.448,68 euro il valore dei beni sequestrati dai carabinieri del Nucleo investigativo di Catanzaro. Il giudice per le indagini preliminari Teresa Guerrieri, infatti, ha accolto solo in parte la richiesta presentata dalla Procura della Repubblica che aveva chiesto un sequestro per un importo di 1.211.433,82 euro nei confronti dei tre indagati. Il gip ha accolto il sequestro solo per gli importi relativi a 200.469,08 euro per somme corrisposte a Galati e Bianco e che non avrebbero dovuto essere pagate, e 9.979,60 euro che è la parte che riguarda la fittizia collaborazione con l’associazione “I Sud del mondo” rispetto all’affitto di una sede a Roma. Non sono stati sequestrati, invece, i fondi pari a 1.000.985,14 euro che riguardano le retribuzioni pagate a venticinque dipendenti assunti “per mero favoritismo”, come evidenziato nel provvedimento.

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