Cronaca

Omicidio nel Vibonese, l’autopsia: “Lazzaro trafitto da una lama e morto dissanguato”

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E’ stato effettuato nell’obitorio dell’ospedale di Vibo Valentia l’esame autoptico sul corpo del 27enne ucciso domenica sera in circostanze ancora tutte da chiarire

di MIMMO FAMULARO

E’ durata oltre tre ore l’autopsia effettuata sul corpo di Bruno Lazzaro, il ventisettenne accoltellato in località Savini, nel cuore delle Preserre vibonesi, e morto poco dopo l’arrivo all’ospedale di Vibo Valentia. L’incarico è stato affidato dalla Procura di Vibo, che coordina le indagini, al medico legale Katiuscia Bisogni e all’esame autoptico ha partecipato anche il consulente di parte, Rocco Pistininzi, nominato dai legali della famiglia della vittima,  gli avvocati Nazzareno Latassa e Marcello Scarmato.

L’autopsia. Il medico legale si è preso novanta giorni di tempo per depositare la perizia, ma dai primi accertamenti sono già emersi due punti salienti utili alle indagini condotte sul campo dai carabinieri. Bruno Lazzaro è morto dissanguato dopo essere stato colpito da un oggetto contundente, tipo una lama, al fianco destro. Il fendente ha lacerato la vena porta provocando un’emorragia che ha portato velocemente al decesso. Si attende ora l’esito della Tac per stabilire la profondità della ferita, l’ampiezza del taglio e, di conseguenza, la lunghezza della lama. Secondo quanto emerso dall’esame autoptico, Bruno Lazzaro è stato ferito con un solo colpo. Uno solo, ma fatale. 

Le indagini. In attesa di tutti gli altri dettagli che verranno dall’autopsia e che aggiungeranno elementi utili e preziosi a comporre un quadro, allo stato, molto nebusolo, le indagini proseguono a ritmo serrato e nelle ultime ore si è registrata la convalida del sequestro degli indumenti indossati dalla vittima e del suo telefono cellulare. Gli inquirenti stanno infatti tentando di ricostruire nel dettagli tutti i movimenti di Bruno Lazzaro che al momento dell’aggressione era in auto con il cugino. L’accoltellamento sarebbe avvenuto in una piazzola ubicata sulla strada statale 182, in località Savini a ridosso di una fontanella. Nel sopralluogo effettuato dai carabinieri però non sono state trovate tracce di sangue. Al contrario, invece, di quanto rilevato all’interno dell’auto, anch’essa sequestrata e passata al setaccio dagli investigatori nel tentativo di ricostruire una vicenda che presenta più di diversi punti oscuri e ancora tutti da chiarire. 

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